Cento miliardi di sterline all’anno, sarebbe questo il danno economico che sta causando la Brexit alla Gran Bretagna. Gli effetti e le conseguenze vanno dagli investimenti delle imprese alla capacità delle aziende di assumere lavoratori. Una recente analisi di Bloomberg Economics, mostra un quadro preoccupante del costo della Brexit per l’economia inglese.
Gli economisti Ana Andrade e Dan Hanson sostengono che l’economia si sia contratta del 4% rispetto a quanto avrebbe potuto essere se non fosse accaduta la Brexit, con un ritardo negli investimenti delle imprese e un aumento della carenza di lavoratori dell’Ue. La rottura dal mercato unico ha avuto un impatto più rapido sull’economia britannica di quanto previsto.
Le affermazioni del primo ministro Rishi Sunak, secondo cui la Brexit è una “grande opportunità” per il Regno Unito, sono messe in discussione dai risultati dello studio. Tagliare i legami con l’Ue potrebbe avere un impatto positivo sul commercio e sulle regole dei servizi finanziari a vantaggio della City di Londra, ma la performance economica del Regno Unito ha iniziato a divergere dal resto del Gruppo dei Sette (G7) dopo il voto del 2016 per lasciare l’Ue e si è ampliata da allora.
Gli investimenti delle imprese sono inferiori alla media del G7 del 13% a causa dell’incertezza sulla vita al di fuori dell’Ue. Anche se la cautela sta dissipandosi, il Regno Unito ha ancora molto da fare per colmare il divario con i suoi principali omologhi. La carenza di lavoratori europei sta influendo negativamente sull’economia del Regno Unito, con una stima di 370.000 lavoratori in meno rispetto a quanto sarebbe stato se la Gran Bretagna fosse rimasta nel mercato unico.
Il paese ha ancora molto da fare per colmare il divario con i suoi principali omologhi e per recuperare il danno economico causato dalla Brexit.