Società

In Italia laureati ad 1 anno dal titolo con stipendio in media di 1.384 euro

A un anno dal titolo, il tasso di occupazione dei laureati italiani è pari al 74,1%, tra quelli di primo livello, – 1,3% rispetto allo scorso anno. Inoltre aumentano gli stipendi, ma cala per effetto dell’inflazione il potere d’acquisto. Ad evidenziarlo è il XXVI Rapporto AlmaLaurea sul profilo dei laureati italiani che ha indagato, delle 78 università aderenti al Consorzio, le performance formative di circa 300 mila laureati nel 2023 ed ha coinvolto, per la parte relativa alla condizione occupazionale, 660 mila laureati, di 78 università, di primo e secondo livello, del 2022, 2020 e 2018 contattati, rispettivamente, a uno, tre e cinque anni dal conseguimento del titolo.

Laureati: quanti lavorano ad un anno dal conseguimento del titolo

Nel dettaglio, nel 2023 secondo il rapporto, il tasso di occupazione è pari, a un anno dal conseguimento del titolo, al 74,1% tra i laureati di primo livello e al 75,7% tra i laureati di secondo livello del 2022.

I laureati a tre e a cinque anni dal conseguimento del titolo evidenziano livelli occupazionali decisamente elevati. Nel dettaglio, a tre anni dal conseguimento del titolo il tasso di occupazione raggiunge il 90,5% tra i laureati di primo livello e l’85,4% tra i laureati di secondo livello (rispettivamente, +0,2 e -0,5 punti percentuali, rispetto al 2022).

cinque anni dal conseguimento del titolo il tasso di occupazione è pari al 93,6% per i laureati di primo livello e all’88,2% per quelli di secondo livello. Il confronto con le precedenti rilevazioni conferma il trend di miglioramento dei livelli occupazionali dei laureati di primo livello, che nel 2023 raggiungono il più alto valore osservato in oltre un decennio (nell’ultimo anno l’aumento è di 1,5 punti.

Tra i laureati di secondo livello, invece, il tasso di occupazione risulta in calo rispetto alla rilevazione del 2022 (-0,5 punti percentuali), pur rimanendo su valori molto elevati.

A quanto ammontano gli stipendi

Il rapporto di Almalaurea rivela che nel 2023 le retribuzioni mensili nette sono risultate in crescita in termini nominali, ossia considerando i valori effettivamente raccolti dalle dichiarazioni dei laureati nelle interviste.

Più nel dettaglio, nel 2023, a un anno dal titolo, la retribuzione mensile netta è, in media, pari a 1.384 euro per i laureati di primo livello e a 1.432 euro per i laureati di secondo livello. Come anticipato, tali valori figurano, in termini reali, in calo nell’ultimo anno dell’1,4% per i laureati di primo livello e dello 0,5% per quelli di secondo livello.

A tre anni dalla laurea la retribuzione mensile netta raggiunge i 1.606 euro per i laureati di primo livello e i 1.602 euro per i laureati di secondo livello, registrando un calo nell’ultimo anno (-0,7% e -1,6%, rispettivamente).

A cinque anni dal conseguimento del titolo la retribuzione mensile netta è pari a 1.706 euro per i laureati di primo livello e a 1.768 euro per quelli di secondo livello. Anche a cinque anni dalla laurea si osserva una riduzione delle retribuzioni reali rispetto all’analoga rilevazione del 2022: -1% per i laureati di primo livello e -1,2% per quelli di secondo livello.