Ad aprile l’inflazione torna a scendere, riportandosi allo stesso livello di gennaio e febbraio (+0,8%). Lo rivela l’Istat secondo cui si segnala anche il leggero rallentamento dei prezzi dei Beni alimentari (+2,4% da +2,7%) e il ritmo di crescita su base annua dei prezzi del “carrello della spesa” (+2,3% da +2,6%).
Ma il rallentamento dell’inflazione ad aprile è dovuto all’effetto Pasqua, con la festività che quest’anno è caduta a marzo. Lo afferma il Codacons, sostenendo che la frenata dei prezzi al dettaglio non può ritenersi soddisfacente.
Il costo della vita cresce e in alcune città morde in maniera più forte. Così l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato la top ten delle città più care d’Italia, in termini di aumento del costo della vita. Non solo, quindi, delle città capoluogo di regione o dei comuni con più di 150 mila abitanti ma di tutte le città monitorate dall’Istat.
UNC: quali sono le città più care d’Italia
In testa alla top ten delle più care d’Italia troviamo Venezia, dove l’inflazione pari all’1,9%, la più alta d’Italia. Ex aequo con Siena e Brindisi, si traduce nella maggior spesa aggiuntiva su base annua, equivalente in media a 501 euro per una famiglia veneziana.
A seguire Siena, dove il rialzo dei prezzi dell’1,9% determina un incremento di spesa annuo pari a 485 a famiglia. Medaglia di bronzo per Parma e Rimini che con +1,6% hanno una spesa supplementare pari a 435 euro annui per una famiglia media.
A dispetto dei pronostici, appena fuori dal podio Milano dove il costo della vita segna +1,4%, pari a 400 euro. seguita da Firenze (+1,5%, +392 euro), al sesto posto Trieste (+1,6%, +391 euro), poi Padova (+1,5%, +386 euro), ottava Benevento con la seconda inflazione più elevata d’Italia, +1,8% pari a +385 euro, poi Arezzo (+1,5%, +383 euro). Chiude la top ten Napoli (+1,7%, +375 euro), terza in Italia in quanto a inflazione.
Le città in deflazione: Aosta in testa
Nella graduatoria delle città più virtuose d’Italia, troviamo al primo posto Aosta dove si segnala la deflazione più alta d’Italia, pari a -0,9% si traduce nel maggiore risparmio pari per una famiglia media a 234 euro su base annua. Medaglia d’argento per Imperia, dove la diminuzione dei prezzi dello 0,6% determina un calo di spesa annuo pari a 134 euro per una famiglia tipo. Sul gradino più basso del podio delle città più risparmiose, Caserta che con -0,5% ha un taglio delle spese pari a 107 euro annui a famiglia.
Le regioni più costose
In testa alla classifica delle regioni più “costose” con un’inflazione annua a +1,3%, il Veneto che registra a famiglia un aggravio medio pari a 324 euro su base annua. Segue la Toscana, dove la crescita dei prezzi dell’1,2% implica un’impennata del costo della vita pari a 297 euro, terza l’Emilia Romagna (+1% e +264 euro). Le regioni migliori Valle d’Aosta, Molise e Abruzzo, le sole in deflazione.