Ascolta il Podcast di Wall Street Italia di oggi per scoprire quali strumenti sono a disposizione dei lavori per andare in pensione con 5 anni di anticipo. Si tratta di Contratto di espansione, Quota 100 e Assegno straordinario.
Mentre si attendono le novità del nuovo governo Draghi sul mondo previdenziale, per chi ha ancora una manciata di anni per uscire dal lavoro e godersi il meritato riposo, è bene sapere con quali strumenti può farlo, individuando l’anticipo pensionistico che fa al caso proprio.
Ad oggi sono operative alcune misure che consentono di andare in pensione con un anticipo di cinque anni rispetto alle regole ordinarie: contratto di espansione, quota 100 e assegno straordinario. Facciamo il punto.
Pensione anticipata: il contratto di espansione
Introdotto dal Decreto Crescita e prorogato con la legge di bilancio 2021, il contratto di espansione è una misura finalizzata ad agevolare le aziende nel rinnovamento realizzando quel tanto auspicato turn over.
Nel dettaglio, il contratto di espansione si applica alle imprese con organico superiore alle 1.000 unità lavorative, che siano interessate da processi di reindustrializzazione e riorganizzazione comportanti, in tutto o in parte, una strutturale modifica dei processi azienda.
Quota 100
Poi c’è la famosa Quota 100, l’anticipo pensionistico introdotto dal precedente governo. La quota 100, prevede la possibilità di uscire dal lavoro con:
- un requisito di età minimo pari a 62 anni;
- una contribuzione minima pari a 38 anni (di cui 35 al netto dei periodi di disoccupazione e malattia non integrata, per gli iscritti all’Assicurazione generale obbligatoria Inps e ai fondi sostitutivi della stessa).
Assegno straordinario
Infine si può andare in pensione con cinque anni di anticipo, con l’assegno straordinario erogato ai dipendenti delle aziende che aderiscono ai fondi bilaterali e bilaterali alternativi. Come spiega l’Inps, questi assegni sono riconosciuti con accordi aziendali o territoriali per accompagnare, alla prima decorrenza utile di pensione (anticipata o vecchiaia), i lavoratori a tempo indeterminato che raggiungano i requisiti anagrafici e/o contributivi entro 5 o 7 anni (a seconda del Fondo di solidarietà di settore) dalla data di cessazione del rapporto di lavoro.
Gli assegni straordinari si rivolgono ai dipendenti delle aziende, coinvolte in processi di ristrutturazione o riorganizzazione e destinatarie dei Fondi di solidarietà del Credito ordinario, del Credito cooperativo, dei Tributi erariali, delle Poste Italiane, delle Ferrovie dello Stato italiane, delle Imprese assicuratrici e società di assistenza, nonché del Trentino.