Economia

Wall Street, l’allerta di Icahn: “Il peggio deve ancora venire”

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Si moltiplicano i messaggi di allarme sul futuro della Borsa Usa, destinata a detta di molti esperti a perdere terreno. La pensa così anche il noto imprenditore e investitore Carl Icahn, che in un’intervista a MarketWatch ha spiegato senza troppi giri di parole che: “Il peggio deve ancora venire“. Non è difficile capire perché l’investitore miliardario abbia una visione così pessimistica: tra gennaio e giugno, il mercato azionario Usa si è lasciato alle spalle il semestre peggiore dal 1970.

Icahn, 86 anni, nell’intervista si è detto preoccupato per l’economia, ma ha anche parlato di aree di opportunità per gli investitori. “Penso ci siano ancora opportunità a buon prezzo in giro, che diventeranno ancora più economiche”, ha detto, segnalando in particolare le aziende attive nei settori della raffinazione del petrolio e dei fertilizzanti. Inoltre, nonostante la tempesta in atto, il valore patrimoniale netto della sua Icahn Enterprises è aumentato del 30% nei primi sei mesi del 2022. 

Icahn: “Fed troppo cauta”

Parlando di inflazione, Icahn ha altresì affermato che il rimbalzo del prezzi sta giocando un ruolo significativo nella recessione. “L’inflazione è una cosa terribile. Non puoi curarla“, ha sottolineato, puntando il dito verso le spese federali, a sue dire la vera causa degli attuali problemi fiscali del paese. “Abbiamo stampato troppi soldi e abbiamo pensato che la festa non sarebbe mai finita. E la festa è finita“, ha detto.

In quest’ottica Icahn crede che la mossa della Federal Reserve di aumentare i tassi di interesse di 75 punti base nel tentativo di frenare l’inflazione sia stata fin troppo prudente. A suo avviso, la banca centrale Usa avrebbe potuto essere più aggressiva, aumentando i tassi di 100 punti base.