NEW YORK (WSI) – “Il part time agevolato, che peraltro arriva con grave ritardo, rappresenta il primo tentativo di dare una risposta al nuovo fenomeno sociale: quello dell’invecchiamento attivo”.
E’ quanto ha dichiarato in un’intervista a Repubblica il ministro del Welfare, Giuliano Poletti, aggiungendo che “saranno 30.000 i lavoratori” che faranno ricorso al part time.
In un’ intervista a La Repubblica, il Ministro ha spiegato anche che il part-time agevolato è qualcosa di diverso dalla flessibilità in uscita, sulla quale si sta lavorando da tempo. Il tema – ha detto – è all’ordine del giorno del governo, ma la complessità di questa tematica “è confermata dal fatto che finora non si e’ riusciti a farlo”.
Quanto alla possibilità di prevedere meccanismi di flessibilità in uscita, “non so” se ci saranno, ha spiegato Poletti, assicurando che “il tema è sicuramente all’ordine del giorno”, ma “la sua complessità è confermata dal fatto che finora non si è riusciti a farlo”.
Secondo Poletti, “da una parte ci sono i vincoli europei, dall’altra le nostre regole di contabilità nazionale che non ci consentono di attualizzare i risparmi”.
Tuttavia, “continuo a pensare che ci siano meccanismi possibili per gestire” il pensionamento flessibile. “Le possibilità che con la prossima legge di stabilità si possa introdurre il pensionamento flessibile con penalizzazioni, “sono il 51%, più della meta’”, ha osservato Poletti, aggiungendo che “c’è anche l’impatto sui cittadini, perché non possiamo escludere da pensionamento flessibile le persone che riceveranno un assegno troppo basso per effetto delle penalizzazioni previste. Bisognerà trovare delle soluzioni articolate, non uguali per tutti con un bilanciamento tra componente assistenziale e previdenziale”, ha concluso.
Fonte: la Repubblica