Società

Politica nazionale: “Addà passà la nuttata!

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Il dibattito di questi giorni sulla forma e contenuti di una Legge elettorale adatta per tutti gli appetiti della nostra politica sta entrando nel vivo e le critiche, come sempre non mancano.

Al netto delle sonore bocciature della Corte costituzionale – Porcellum & Italicum docet – si cerca un compromesso, nel quadro di un cerchio più ampio possibile.

Io sono un indigeno, un osservatore interessato a vedere un Paese che funziona, riforme capaci di farci crescere tanto in termini di posti di lavoro per i nostri giovani che di competitività sui mercati internazionali delle nostre imprese.

Io sono un Ciccillo CACACE qualunque che ancora sogna e ancora crede che l’Italia ha risorse inesauribili, bellezze naturali a go’ go’, detenendo il 50% del patrimonio mondiale artistico e archeologico che non abbiamo mai saputo gestire.

Da qualche tempo, da qualche anno in verità, sembra che il trend si stia invertendo e stiamo recuperando terreno anche se, ad onor del vero,  se non siamo gli ultimi, restiamo ancora in coda alle nazioni virtuose, quelle che contano mentre noi, non solo siamo fermi, ma qualche volta si ha addirittura l’impressione che non riusciamo neanche a stare in piedi.

Siamo una disgrazia della natura!

In passato, la nostra politica nazionale ha sempre cercato di salvaguardare la “rappresentanza” a discapito della “governabilità”: 65 Governi in  70 anni di Repubblica parlamentare. Record negativo assoluto  di “ingovernabilità”. Per meglio comprendere la differenza ricordo che la Germania – nostro principale competitor sul mercato europeo – nello stesso periodo, ha avuto 9 Governi.

9 a 65: siamo forti, unici e imbattibili nelle nostre imbecillità di cui pochi o nessuno parla. Siamo italiani, ci piace arrangiarci per sopravvivere, noi inventiamo l’espediente e tutti a dire, “adda passà la nuttata!”

La nostra “nuttata” dura da settant’anni, adesso è giunta l’ora di svegliarci e al netto di talune critiche di tanti soloni in circolazione di cui ho già ampiamente parlato, mi piace ricordare un grande elemento di novità nella legge di cui vedremo partorire a breve: soglia di sbarramento al 5% per entrare in Parlamento!

La più grande rivoluzione di tutti i tempi che si ricordi nella politica nazionale.

Roba da non crederci, roba grossa.

Fra qualche anno racconteremmo ai nostri nipoti quando c’era una volta la politica dello zero virgola, quando ognuno, appena ottenuto un po’ di “fama” decideva di scendere in politica e fondava un partito, serenamente e pacatamente: l’imprenditore, il magistrato, la subrette, il conduttore televisivo.

Insomma, altri tempi, c’era una volta la politica nazionale …

Ora al terzo millennio è tutto cambiato, forse cominciamo a fare sul serio, forse …!