Roma – “Mi fa rabbia soltanto il fatto che quando si parla di manager ben pagati si parla solo di me e dei 600mila euro lordi mentre ci sono almeno due-trecento persone che guadagnano più di uno o due milioni di euro lordi e non sono citati”.
Il Capo della Polizia, prefetto Antonio Manganelli, parlando a margine di una convegno sul tema della legalità e del credito, ha risposto così alla domanda di una giornalista di ‘Piazza pulita’ sul suo stipendio di numero uno del Dipartimento di pubblica sicurezza e su un appartamento che lui ha in affitto dall’ente Enasarco.
“Io chiesi nel 1998 una casa all’Enasarco perchè mia moglie è figlia di un dipendente dell’ente e me l’hanno riconosciuta. Si tratta di un appartamento di 134 metri quadri e ho fatto anche quello che non so quanti farebbero al posto mio: dal 2004 sto pagando a vuoto l’affitto dell’appartamento chiuso (per un importo di 1.800 euro al mese, ndr), visto che mi è stata data una casa di servizio in relazione alla mia funzione.
Ma io so – ha aggiunto – che quando non avrò più l’alloggio di servizio avrò una casa in cui andare”.
Quanto al suo stipendio, Manganelli ha precisato: “Sono il manager più pagato d’Italia solo se ci si dimentica di un altro paio di centinaio di persone che sono più pagate di me. Io mi ritengo comunque fortunato, sono nato ad Avellino e la mia massima aspirazione era quella di fare il commissario di polizia, che e’ il mestiere piu’ bello del mondo.
Ma mi fa rabbia che quando si parla di manager ben pagati si parli solo di me che guadagno 600mila euro lordi l’anno mentre ci sono almeno altri 300 che guadagnano più di uno o due milioni di euro e non vengono mai citati”.
Il capo della polizia, ha poi aggiunto: a partire da gennaio “mi toglieranno più di metà stipendio e guadagnerò poco più di 9.000 euro al mese”. E’ quanto prevede il decreto Salva Italia che stabilisce un tetto alle retribuzioni dei manager pubblici. (TMNews)
