Società

Pompei: sprofonda in Italia, ma rinasce a Londra

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

ROMA (WSI) – Rivivere le atmosfere dell’antichità con l’impero romano al suo massimo splendore, per capire come si viveva a Pompei, uno dei siti archeologici più importanti del nostro Paese. Sembra una grande idea per fare soldi con le bellezze artistiche italiane. E invece ad approfittarne è Londra.

D’altronde al governo è salito il terzo ministro della Cultura consecutivo che dichiara con convinzione che con l’arte e la storia non si possono fare quattrini.

Più precisamente il British Museum che, sponsorizzato dalla Goldman Sachs e con la collaborazione della Soprintendenza di Napoli e Pompei, ha riportato in vita le atmosfere della città distrutta dall’eruzione del Vesuvio nel lontano 79 d.C. in una mostra chiamata “Life and death in Pompeii and Herculaneum”.

Solamente nei primi tre mesi di apertura hanno fatto visita 287mila persone e si pensa che facilmente si superarà il target di 450 mila da qui a Settembre, quando la mostra chiuderà i battenti.

In aggiunta all’esibizione vi sono anche diversi eventi culturali, lezioni e, addirittura, un film documentario, prima produzione di sempre per il British Museum e che sarà possibile vedere in tutto il mondo.

Per Neil MacGregor, direttore del museo, si tratta di un grande business. Basti pensare che portare Pompei al British frutterà agli inglesi circa 7 milioni di sterline, soprattutto grazie all’oggettistica.
La mostra Vita e Morte a Pompei ed Ercolano infatti s’avvia ad essere il terzo maggior evento nei 250 anni di storia del British alle spalle dei Tesori di Tutankhamen (1972) e dell’Esercito di Terracotta cinese (2007).

E come al solito l’Italia rimane a guardare, specchiandosi nella propria bellezza e facendosi ancora una volta saccheggiare le proprie opere d’arte che, come i giovani del nostro Paese, sembrano anche loro aver deciso di intraprendere fortuna al di fuori dei nostri confini.