Mentre arriva il nome del commissario straordinario per la ricostruzione del Ponte Morandi di Genova – è il sindaco della città ligure Marco Bucci – per gli sfollati arriva la beffa. La società Autostrade per l’Italia ha congelato la seconda tranche dei contributi che il Comitato sfollati aveva chiesto per far fronte alle nuove spese derivanti dalla prolungata permanenza fuori casa.
Quali sono queste spese? Giacconi, maglioni e canottiere, come dice la sfollata Giusy Moretti dalle pagine de La Stampa.
“Il freddo è arrivato, ma noi non siamo ancora potuti rientrare in casa a prendere le nostre cose”.
Mentre gli sfollati chiedevano un contributo uguale per tutti, di 10mila euro a fondo perduto, l’Aspi invece ne ha rilanciato 15mila ma in acconto sul Pris, il programma regionale di intervento strategico per favorire la realizzazione di grandi opere infrastrutturali. Aspi però non è coinvolta nella ricostruzione del Ponte crollato lo scorso 14 agosto come ha stabilito il governo nel decreto ad hoc e quindi ha congelato i suoi aiuti.
“È evidente che si stanno chiudendo i rubinetti. Il nostro timore è che siano a rischio anche gli indennizzi sulle case (…) Temiamo che la partita dei risarcimenti possa essere bloccata da eventuali ricorsi da parte di Autostrade”.
Così Luca Fava, uno degli esponenti del comitato sfollati. Dal canto suo Aspi tenta di rassicurare.
“Confermiamo la massima attenzione e disponibilità al supporto degli abitanti e delle famiglie interessate direttamente dal crollo del Viadotto Polcevera. Per quanto riguarda i contributi agli sfollati, la società ha erogato a settembre a 263 nuclei familiari. L’iniziativa è stata condotta in collaborazione con il Comune di Genova e la Regione Liguria (…)abbiamo dato risposta positiva ad altre istanze: è stata accordata l’ erogazione di un ulteriore contributo economico agli sfollati titolari di mutui, ai quali le banche non hanno sospeso le rate”.
Ma alla fine la società conferma di aver bloccato ogni passo alla luce dell’ entrata in vigore del Decreto Genova e in attesa della nomina del Commissario con il quale raccordarsi sul tema.