Una lettera mette in chiaro un elemento che ancora non era emerso dalle carte che valutavano lo stato del Ponte Morandi in vista dei lavori di rinforzo: secondo il direttore della manutenzione, Michele Donferri Mitelli, eventuali ritardi nell’approvazione del progetto avrebbero posto problemi di sicurezza. Lo aveva fatto presente in una missiva diretta al Ministero delle Infrastrutture, senza preciso destinatario, e datata 28 febbraio 2018. La lettera è stata riportata alla luce dal settimanale l’Espresso. Sempre lo scorso febbraio, era già stato appurato che le perizie di Autostrade avevano rivelato un degrado dei tiranti fino al 20%, per quanto il ponte venisse definito in condizioni “discrete”.
Nella lettera del direttore della manutenzione Mitelli, invece, viene chiaramente sollecitato il ministero affinché i lavori di rinforzo non tardino ad arrivare:
“Si ritiene, in considerazione del protrarsi dei tempi di approvazione, che l’intervento [di rinforzo del ponte] non possa essere in esecuzione prima del secondo semestre 2019 o inizio 2020. Tale circostanza comporterebbe una serie di ripercussioni sia per la pianificazione economica sia per l’incremento di sicurezza necessario sul viadotto Polcevera”, scrive Mitelli, “per quanto sopra, Vi preghiamo di portare avanti l’iter autorizzativo quanto prima”.
Quest’ultimo processo di autorizzazione verrà completato solo a giugno, ma il 14 agosto il Ponte Morandi crollerà portando con sé la vita di 43 persone.
L’Espresso fa notare come tre componenti dell’ufficio di vigilanza, che non sembra aver vigilato abbastanza, compongono la commissione d’inchiesta nominata dal ministro dell’Infrastrutture Danilo Toninelli: “un cortocircuito che al nuovo governo continua a sfuggire”.