Economia

Ponte Morandi, si riapre il polverone dopo le parole di Mion

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Il crollo del ponte Morandi di Genova continua a far discutere, soprattutto dopo le nuove ammissioni di Gianni Mion, ex AD della holding dei Benetton Edizione, ex consigliere di amministrazione di Aspi e della sua ex controllante, Atlantia, al processo proprio per l’incidente costato la vita a 43 persone. Parole da cui emergono ulteriori indiscrezioni sulle possibili responsabilità che saranno accertate dal processo in corso. Vediamo tutto nell’analisi.

Le ammissioni di Mion

Emerse che il ponte aveva un difetto originario di progettazione e che era a rischio crollo. Chiesi se ci fosse qualcuno che certificasse la sicurezza e il direttore generale Riccardo Mollo mi rispose ‘ce la autocertifichiamo’. Non dissi nulla e mi preoccupai. Era semplice: o si chiudeva o te lo certificava un esterno. Non ho fatto nulla, ed è il mio grande rammarico“, ha dichiarato Mion.

Fu fatto un errore da parte di Aspi quando acquistò Spea (società di ingegneria specializzata nel settore dei trasporti), la società doveva stare in ambito Anas o del ministero, doveva rimanere pubblica. Il controllore non poteva essere del controllato“, ha aggiunto Gianni Mion all’audizione al processo per il crollo del Morandi.

Il giorno del crollo

Erano le ore 11.36 del 14 Agosto 2018 quando una sezione del “Ponte Morandi” di Genova collassò, travolgendo le auto in transito e la abitazioni sottostante. Il bilancio della protezione civile fu drammatico: 43 vittime e oltre 500 sfollati. A cedere, in quella tragica mattina di agosto, fu uno degli stralli della pila n°9 del ponte che si spezzò innescando il crollo dell’intero blocco centrale.

La genesi dell’infrastruttura

Il Viadotto Polcévera fu progettato e costruito dal 1963 al 1967 dall’Ing. Riccardo Morandi, da cui il nome “Ponte Morandi”. Questo ponte era il tratto finale dell’autostrada A10, collegamento fondamentale tra l’Italia e il sud della Francia. Il viadotto fu costruito per scavalcare la valle del torrente Polcévera, per facilitare il traffico in città e migliorare i collegamenti con il porto commerciale. Questo ci fa capire quanto questa infrastruttura fosse importante per la città.