Entro metà anno ci sarà la ristrutturazione della Banca Popolare di Bari. Così il ministro sottolineando come il progetto di rilancio della Popolare deve essere “robusto e credibile” e parte dalla trasformazione della banca in società per azioni con “la copertura delle perdite che emergeranno”.
Dopo la trasformazione, ci sarà la ricapitalizzazione della banca da parte di Mcc, del Fitd e di investitori privati che potranno “auspicabilmente essere individuati”. La nuova Banca popolare di Bari dopo il salvataggio e il rilancio con Mcc – continua il titolare del Mef – “avrà un ruolo centrale per il finanziamento dell’economia del Mezzogiorno”.
Con la trasformazione in Spa non ci saranno perdite per chi ha depositi e ha auspicato forme di incentivo per i piccoli azionisti. La trasformazione della Popolare di Bari in Spa e l’ingresso del Fitd e di Mcc, ha affermato, “comporteranno effetti di rilievo sia sul valore che sulle dimensioni della partecipazione degli attuali azionisti, mentre per i depositanti non si prevedono impatti, sono lieto di dare questo messaggio”.
Dal canto suo Mcc, ha garantito Gualtieri, valuterà “in piena autonomia importo e modalità” dell’intervento nella banca pugliese che dovrà avere “prospettive di redditività in modo da essere coerente con i vincoli della disciplina sugli aiuti di Stato”. Il ministro poi indica la tabella di marcia per il salvataggio della Popolare pugliese.
Entro aprile la Pop Bari consegni il piano industriale definitivo” auspicando “che l’interlocuzione con la Commissione UE si concluda positivamente entro i primi di giugno così che entro la fine di giugno si possa convocare l’assemblea per la trasformazione in Spa e per l’aumento di capitale. Da questo punto di vista la trasformazione in Spa è necessaria, non c’è dubbio, è fondamentale per questo passaggio”.