E’ dal 2010 che Bankitalia ha avviato la sua azione di vigilanza sulla Banca Popolare di Bari il cui salvataggio è stato deciso con un decreto legge ad hoc approvato dal Consiglio dei ministri.
Venerdì scorso via Nazionale ha reso noto il commissariamento della Popolare pugliese in regione di ingenti perdite patrimoniale. Oggi sul sito di Bankitalia è stato pubblicato un documento contenente le informazioni relative alle principali iniziative intraprese dall’istituto guidato da Ignazio Visco nell’ambito della intensa e continua azione di Vigilanza condotta negli anni scorsi nei confronti della Banca Popolare di Bari (BPB).
2010: primi accertamenti ispettivi
Si parte dal 2010 quando la Pop Bari venne assoggettata ad accertamenti ispettivi che evidenziarono, in particolare, carenze nell’organizzazione e nei controlli interni sul credito. La Banca d’Italia vieta così alla Banca di espandere la propria attività e impone un requisito patrimoniale specifico.
Successivamente nel 2011-12 l’azione della Vigilanza si concentra sull’efficacia e funzionalità del sistema dei controlli interni. Gli esponenti aziendali vengono richiamati all’esigenza di rafforzare i presidi a fronte dei rischi di liquidità e compliance, rilevati nel corso dell’ispezione; viene inoltre richiesta una specifica indagine alla funzione di Internal Audit della BPB.
Nel 2013 nuovi accertamenti ispettivi mirati sul rischio di credito, sulla governance aziendale, sul sistema dei controlli interni e sulle tematiche di compliance.
2014: Pop Bari acquisisce controllo Banca Tercas
Nel luglio 2014 la Banca d’Italia autorizza la BPB ad acquisire il controllo di Banca Tercas e poi nella primavera del 2015 l’intervento del FITD a favore della BPB diviene oggetto di contestazione da parte della Commissione Europea per la sua presunta configurabilità come aiuto di stato. Sarà quest’anno che il Tribunale dell’Unione annulla la decisione dell’Antitrust UE sugli aiuti a Banca Tercas.
2016: nuovi accertamenti sulle operazioni baciate
Nei primi mesi del 2016 la Banca d’Italia richiede alla BPB di svolgere una indagine sulle eventuali connessioni tra finanziamenti e sottoscrizioni delle suddette nuove azioni e obbligazioni (il fenomeno delle cosiddette “operazioni baciate”).
Nel giugno 2016 la Banca d’Italia avvia nuovi accertamenti ispettivi mirati ai profili di adeguatezza patrimoniale e del credito, che si concludono nel novembre 2016 con un giudizio “parzialmente sfavorevole”. Nel dicembre dello stesso anno, per effetto delle Ordinanze del Consiglio di Stato che sospendono l’attuazione della riforma delle banche popolari, si interrompe il processo di trasformazione della BPB in società per azioni.
2017: per Bankitalia Pop Bari necessita di rafforzamento patrimoniale
Con lettera contestuale del 15 marzo 2017 la Vigilanza sottolinea che la BPB ha bisogno di un rafforzamento patrimoniale e della governance con l’ingresso di elementi con specifiche competenze in materia bancaria e finanziaria; invita inoltre il Presidente a dar corso ai propositi di rassegnare le proprie dimissioni, che lui stesso aveva manifestato con lettera del febbraio 2017; si reitera infine la richiesta di rafforzare il comparto creditizio e di contenere i costi.
Le richieste di rafforzamento patrimoniale vengono ribadite agli esponenti aziendali nell’incontro del 28 settembre 2017 e con lettera di intervento del successivo 8 novembre.
Seguono diversi incontri con i vertici della banca, nei quali la Vigilanza ribadisce la necessità di:
- una ricapitalizzazione
- un rilancio operativo
- un incremento della redditività
- mantenere un adeguato ammontare di liquidità
- un’attenta valutazione dell’adeguatezza degli accantonamenti a fronte di crediti deteriorati, soprattutto per le cosiddette inadempienze probabili (crediti a imprese in temporanea difficoltà).
Nel frattempo sempre nel 2018 si registra una accelerazione del deterioramento della situazione aziendale: il primo semestre si chiude con una perdita consolidata di circa €140 mln (l’esercizio 2017 si era chiuso sostanzialmente in pareggio), dovuta alla svalutazione degli avviamenti e ad accantonamenti sulle principali esposizioni creditizie; i coefficienti patrimoniali diminuiscono al di sotto dei valori target fissati dalla Vigilanza. l peggioramento del portafoglio creditizio e la sostanziale stasi operativa determinano la chiusura dell’esercizio 2018 con una perdita consolidata di €430 mln. I coefficienti patrimoniali diminuiscono ulteriormente, attestandosi al di sotto della riserva di conservazione del capitale.
2019: commissariamento e salvataggio
All’inizio del 2019 emergono forti conflittualità tra Presidente dell’organo amministrativo e le componenti a lui riconducibili, da un lato, e l’Amministratore delegato, i componenti del Comitato di Controllo Interno e Rischi, il Presidente del Collegio sindacale, dall’altro. Si determina un vero e proprio stallo gestionale.
Nel giugno 2019 la Banca d’Italia avvia una procedura sanzionatoria amministrativa nei confronti dell’intermediario e di alcuni dirigenti ed ex dirigenti, per carenze nei controlli relativi al processo creditizio e in numerosi incontri svoltisi in rapida successione, la Vigilanza sottolinea agli esponenti aziendali la necessità di preservare la coesione nella governance in una fase particolarmente delicata per la banca.
Il 18 giugno 2019 vengono avviati presso la capogruppo accertamenti ispettivi di vigilanza a spettro esteso. I risultati, ufficializzati a dicembre, evidenziano l’incapacità della nuova governance di adottare con sufficiente celerità ed efficacia le misure correttive necessarie per superare la stasi operativa e riequilibrare la situazione reddituale e patrimoniale della BPB.
Emergono inoltre gravi perdite patrimoniali che portano i requisiti prudenziali di Vigilanza al di sotto dei limiti regolamentari. Il resto è storia.