Economia

Pop Vicenza e Veneto banca: continua l’emorragia dei soci-clienti

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VICENZA (WSI) – Un’emorragia inarrestabile è quella che stanno vivendo attualmente le banche popolari venete, Veneto banca e Banca polare di Vicenza con la prima trasformata in spa a fine 2015 e la seconda in attesa del 5 marzo per l’assemblea.

Ma intanto crolla la fiducia dei soci clienti che hanno già cambiato banca – come riporta Il Fatto Quotidiano – “ e i dipendenti che vedono i dirigenti andarsene in altri istituti portandosi dietro la clientela più facoltosa”.  Pronte le azioni legali contro le due banche da parte di molti soci mentre si tenta di convincere gli altri alla sottoscrizione degli aumenti di capitale.

In questo difficile contesto si tenta di riallacciare i rapporti con i clienti e i territori, scossi dalla mala gestio di Vincenzo Consoli e Gianni Zonin, rispettivamente ex ad di Veneto banca e di Popolare Vicenza. Proprio Veneto banca ha offerto in via informale al presidente dell’associazione “Azionisti Veneto banca”, Giovanni Schiavon, la carica di presidente della controllata Veneto Banka Albania, ma il presidente ha gentilmente glissato l’offerta.

“Preferisco continuare a concentrare il mio impegno nella guida dell’associazione i cui iscritti hanno il diritto di continuare a credere ancora nella nostra opera di sostegno delle loro ragioni, senza il dubbio di essere stati da me traditi”.

Altra brutta figura per Montebelluna è rappresentata da banca Intermobiliare che doveva essere venduta ma la compravendita è saltata e i conti sono andati giù.

Per quanto riguarda la Popolare di Vicenza, i conti semestrali non sono certo andati bene: sono cresciuti i crediti deteriorati netti verso i clienti di 1,1 miliardi euro rispetto a fine 2014. Come specifica in una nota l’istituto, le rettifiche di valore sulle attività finanziarie disponibili per la vendita, sono schizzate a 171 milioni di euro e “sono riconducibili in gran parte ai fondi Athena ed Optimum (142,3 milioni)”, entrambi a capo dei finanziari Raffaele Mincione e Alberto Matta. Insomma un bilancio in perdita di 1,4 miliardi di euro e una reputazione tutta da riconsiderare visto che l’ex ad Gianni Zonin nonostante tutto è rimasto sulla sua poltrona fino a fine novembre.

L’unica strada per entrambe affinchè venga portata un po’ di trasparenza è la Borsa.

“In linea teorica Veneto Banca e Popolare Vicenza saranno due banche contendibili, quello che ancora non si sa è se lo saranno anche all’atto pratico: i consorzi di garanzia degli aumenti di capitale potrebbero facilmente trasformarsi in qualcosa di diverso, ancora una volta ai danni dei piccoli azionisti che grazie all’ingresso in Borsa sperano di recuperare almeno una parte delle gravissime perdite subite”.