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Portafoglio: le scelte di investimento per il 2016

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NEW YORK (WSI) – Quali saranno le maggiori sfide che il sistema economico mondiale si troverà ad affrontare nel 2016? A queste e altre domande tenta di rispondere l’outlook 2016 di Standard Life Investments, in cui non mancano suggerimenti su come i portafogli degli investitori dovrebbero essere posizionati per la prossima fase del ciclo, dopo un prolungato periodo di stress finanziario.

A fare il punto della situazione ci pensa Jeremy Lawson, Chief Economist, del gruppo finanziario, che guardando al prossimo anno afferma: “Per il 2016 continuiamo a vedere un’espansione moderata a livello globale, che favorisce una crescita modesta degli utili al di fuori dei settori energia e materie prime. Crediamo che una crisi finanziaria dei mercati emergenti estesa o sistemica resti improbabile, ma la pressione su un certo numero di grandi economie in via di sviluppo non svanirà tanto presto. Per quanto riguarda la crescita del PIL a livello globale dovrebbe migliorare marginalmente ma rimanere sotto la media”.

A fronte, dunque, di un outlook tutt’altro che roseo, quali sono le implicazioni per gli investitori? Per Lawson, chi volesse entrare nel mercato “dovrà tenere conto, durante il processo di asset allocation strategica, di quali potranno essere le ripercussioni dei bassi rendimenti di bond, liquidità e azioni per la parte restante del ciclo economico. Le azioni – soprattutto – sono sensibili agli sviluppi dell’attività globale dato che tendono ad avere un esposizione maggiore verso l’esterno rispetto alle economie nel loro insieme. In questo contesto potrebbe essere vantaggioso spostarsi in modo selettivo verso il segmento del credito”.

Attenazione particolare è riservata alla Cina. ” il nostro scenario di base non prevede un hard landing, dato che prevediamo nuovi stimoli fiscali, ma nella transizione verso un nuovo modello di crescita rimarrà irregolare e ostile per i produttori di commodity. Potremmo trovarci davanti un’ulteriore decelerazione della crescita ed è probabile che la moneta cinese si indebolisca moderatamente rispetto al dollaro”.

Per quanto riguarda le materie prime, infine, “le nostre previsioni presumono che non si verificheranno ulteriori cali nei prezzi delle commodity e una stabilizzazione dei recenti livelli di stress finanziario. Se lo stress dovesse crescere ancora c’è un forte rischio che la crescita non rimbalzerà, attraverso l’effetto sulla fiducia di consumatori e aziende, quando l’allentamento della politica monetaria nelle economie sviluppate tornerà rapidamente in agenda”. (mt)