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Portogallo: S&P taglia rating. Rendimenti bond al nuovo record

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9.48. In risposta alla decisione di S&P di tagliare il rating sul Portogallo a “BBB”, nuovo record dei rendimenti sui bond decennali, che superano l’8%.

8.50 Standard &Poor’s ha tagliato il rating sul debito portoghese da “A-” a “BBB”. Nel commentare la notizia Keiji Marsumoto, strategist del mercato valutario presso Nikko Cordial Securities, ha sottolineato che “nel mercato il consensus è che il Portogallo chiederà alla fine aiuti (all’Unione europea e al Fondo Monetario Internazionale); tale fattore potrebbe essere positivo per l’euro, sebbene ci voglia ancora tempo affinchè ciò avvenga”.

Barclays Capital ha poi dichiarato in una nota che il downgrade di S&P “non è stata una sorpresa” e che, se non ci saranno segnali di contagio per la Spagna, alla fine “gli eventi portoghesi non saranno un fattore di rilievo” nel rapporto euro/usd.

E di fatto l’euro guarda più all’accordo che è stato raggiunto dall’Unione europea che non al downgrade portoghese, salendo verso quota $1,42.

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24 marzo

Si intensificano i problemi Piigs in Europa. Rimasti dietro le quinte, con le tensioni geopolitiche e la crisi nucleare in Giappone che hanno condizionato finora i mercati, le questioni dei conti pubblici del paesi europei sono tornate a presentarsi di nuovo come market mover dei mercati.

Ieri alta l’attesa per l’esito del voto al Parlamento portoghese delle misure di austerity proposte dal primo ministro Jose Socrates. Una tensione che si è tradotta con un forte smobilizzo dei bond portoghesi e anche irlandesi, e con un forte ritracciamento dell’euro. Poi, la notizia che tanto i mercati tekevano: la proposta di Socrates è stata bocciata e, così come aveva minacciato di fare, Socrates si è dimesso.

A questo punto la domanda, che si pone anche Reuters, è d’obbligo: il bailout del Portogallo è inevitabile? La risposta è: quasi sicuramente, e già si inizia a parlare di un piano di salvataggio da parte dell’Fmi e dell’Unione europea pari a 50-100 miliardi di euro. D’altronde, con i rendimenti dei bond decennali al 7,8% circa, e con la minaccia che il trend sia al rialzo, sarà molto difficile per il governo riuscire a finanziare i debiti ingenti.

Intanto, la situazione diventa più difficile anche per la Spagna: Moody’s torna infatti con la scure a tagliare i rating di ben 30 banche spagnole a una valutazione “Aa2”. Tra questi istituti, l’agenzia ha ridotto il rating su 15 banche di 2 gradini. Cinque banche hanno visto invece le loro valutazioni tagliate addirittura di 3 o 4 gradini. L’outlokk sulla maggior parte dei rating, ha aggiunnto l’agenzia, rimane negativo.

Moody’s aveva già ridotto il rating sulla Spagna a “Aa2” lo scorso 10 marzo. Quel giorno, l’istituto affermò che gli istituti di credito potrebbero aver bisogno di 50 miliardi di euro per soddisfare le nuove richieste di capitale.

Immediata la reazione dell’euro, che ha continuato a perdere terreno, scendendo dopo l’annuncio delle dimissioni di Socrates fino a $1,4064, contro i $1,4086 della serata di ieri a New York.