Economia

Pos, ecco come aiuterà a combattere l’evasione fiscale

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Nel Def, all’interno della sezione dedicata alla lotta all’evasione fiscale, compare l’ipotesi che il Pos possa diventare uno strumento utile anche a scovare i “furbetti” delle tasse. In pratica si tratterebbe di un meccanismo basato sull’incrocio di dati relativi alle sanzioni, agli identificativi degli strumenti di pagamento elettronico e alla fatturazione digitale. L’indiscrezione è emersa da un approfondimento del Sole 24 Ore.

L’indiscrezione

In particolare, la rivista economica ha spiegato che con questa particolare novità normativa, soprattutto il non utilizzo del Pos potrebbe trasformarsi in un indicatore di evasione. A quel punto, il Fisco si metterebbe direttamente in contatto con il commerciante o il professionista in questione.

Come funzionerà

Alla base del meccanismo ci sono alcune misure decise dal governo Draghi, che il nuovo esecutivo pare abbia voluto mantenere. In primis le sanzioni per chi nega a un cliente l’uso del Pos, ma anche l’obbligo per banche e intermediari di trasmettere all’Agenzia delle Entrate i dati identificativi degli strumenti di pagamento elettronico messi a disposizione degli esercenti. E sarà proprio incrociando queste informazioni che il Fisco potrà rilevare eventuali discordanze e invitare i contribuenti a chiarire o sanare la propria posizione tramite una lettera di compliance.

Il nuovo obbligo

A contribuire infine sarà anche l’estensione dell’obbligo di fatturazione elettronica a tutti i soggetti esenti, che costituirà un altro insieme di dati di non poca importanza per riscostruire il percorso dal fornitore all’utente finale.

Insomma, con l’ausilio della tecnologia, l’Erario sembra non voglia più lasciare scampo agli evasori. Una piaga che ogni anno sottrae ai conti pubblici qualcosa come 100 miliardi di euro, molto più di una manovra finanziaria. Mica male.