Nel caso in cui le forze politiche non riuscissero a mettere assieme una maggioranza in parlamento, i passaggi successivi sarebbero già stati pianificati da parte del Quirinale: prima un mandato esplorativo per incaricare quello che diverrà il presidente del Senato, poi, se tutto dovesse risolversi in un nulla di fatto, un nuovo governo tecnico. E’ quanto si legge in un’indiscrezione pubblicata da Dagospia, informato portale sui sui retroscena della politica. Un “governo del presidente” sarebbe in vista, insomma, e sarebbe guidato da una personalità “dall’alto spessore politico”, con Paolo Gentiloni in testa alle preferenze. I ministri di questo governo “sarebbero tutti tecnici”.
Dagospia, inoltre, dà conto di un braccio di ferro fra il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, e il leader del Pd, Matteo Renzi, il quale starebbe sollecitando il Presidente affinché sciolga le camere il più presto possibile, idealmente entro l’anno. Renzi, convinto di non riuscire a tenere il partito compatto, “vuole scongiurare ogni iniziativa legislativa da parte del governo proprio per evitare ulteriori e nuove fratture del Nazareno”. Se il piano dell’ex premier dovesse avere successo, si andrebbe a votare prima del 4 marzo, l’ipotesi più accreditata per la chiamata alle urne.
Secondo l’ultimo sondaggio Euromedia, diffuso durante la puntata di Porta a Porta di giovedì, il centrodestra ha raggiunto per la prima volta il 40% dei consensi; il Pd e i suoi sparuti alleati arrivano al 26,5% (di cui il 23,5% è costituito dal Pd); il M5s è dato al 26,3% e, infine, Liberi e uguali sarebbe al 6,4%.