Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, interverrà con parole assai nette per chiarire che la politica monetaria americana resterà al fianco dell’economia Usa per tutto il tempo che sarà necessario. E’ quanto si legge nel discorso preparato dall’economista per il proprio intervento di oggi, presso la Commissione finanze della Camera.
“Rimaniamo impegnati a utilizzare i nostri strumenti per fare ciò che possiamo, per tutto il tempo necessario, allo scopo di garantire che la ripresa sia il più forte possibile e per limitare danni permanenti all’economia”, dirà Powell nella sua testimonianza.
“L’attività economica è risalita dai livelli depressi osservati nel secondo trimestre, quando gran parte dell’economia è stata chiusa per arginare la diffusione del virus. Molti indicatori economici mostrano un netto miglioramento”, ha aggiunto il presidente della Fed, “sia l’occupazione che l’attività economica complessiva, tuttavia, rimangono ben al di sotto dei livelli pre-pandemici e il percorso da seguire continua ad essere altamente incerto”.
In conclusione, una nota di speranza: “La nostra economia si riprenderà completamente da questo periodo difficile”, ha detto Powell, “restiamo impegnati a utilizzare la nostra gamma completa di strumenti per sostenere l’economia per tutto il tempo necessario”.
Le mosse future della Fed
La Fed, finora, ha messo in campo una lunga serie di provvedimenti che ha incluso l’abbassamento dei tassi di interesse ai livelli minimi mai toccati negli Stati Uniti, un programma di acquisti di titoli obbligazionari comprendente, oltre ai Treasuries, anche Etf, bond societari (inclusi quelli degli “angeli caduti” sotto la soglia investment grade”) e altro ancora.
La svolta più recente annunciata dal Fomc ha, poi, riguardato la revisione del target sull’inflazione. Più nel dettaglio, è stato chiarito che essa potrà superare per un certo periodo il 2% per favorire la piena occupazione senza che ciò comporti un pronto provvedimento di innalzamento dei tassi di interesse per rallentare la congiuntura.
Le affermazioni di Powell, dunque, lasciano pensare al fatto che le condizioni della politica monetaria americana resteranno a lungo accomodanti. Da quanto si è potuto evincere dalle ultime previsioni della stessa Fed, l’inflazione potrà tornare stabilmente al 2% solo entro la fine del 2023, ragione per cui, è lecito prevedere, il processo di normalizzazione della politica monetaria non si vedrà prima dell’anno successivo.
La scorsa settimana la Fed ha rivisto al rialzo le stime sul Pil Usa del 2020. Mentre a giugno, a causa del Covid, la banca centrale prevedeva un crollo del 6,5% ora quel dato è stato corretto al -3,7%.
Per il 2021 il rimbalzo del Pil è stimato fra il 3,6 e il 4,7%, meno del 4,5-6% stimato a giugno.