ROMA (WSI) – La Banca centrale europea non ha ancora finito le sue cartucce: i tassi sui depositi potranno ancora scendere in territori ancora più negativi, e, se servirà, la Bce non risparmierà la distribuzione di denaro direttamente nei conti correnti, l’helicopter money. Se si presenterà la necessità, pioveranno soldi dal cielo. Lo ha dichiarato il capo economista della Bce, Peter Praet, in un’intervista rilasciata a La Repubblica.
“Se nuovi shock negativi dovessero peggiorare lo scenario o se le condizioni finanziarie non dovessero aggiustarsi al livello necessario per spingere l’economia e l’inflazione”, ha detto Praet, “una riduzione dei tassi rimane nel nostro armamentario”.
L’eventuale misura minaccerebbe ulteriormente i margini di profitto delle società finanziarie. L’obiettivo della Bce è spingere le banche a usare i soldi per concedere prestiti a famiglie e imprese anziché parcheggiarli presso l’istituto centrale di Francoforte. Nell’ultima riunione di marzo Draghi aveva però detto il contrario di Praet, facendo intendere che la banca centrale intendeva fermarsi, pur prevedendo di lasciare i tassi vicini allo zero ancora a lungo. Praet, invece, ha precisato: “Abbiamo detto chiaramente che i tassi resteranno ‘bassi, o più bassi’ per un periodo esteso”.
Ricorso all’arma definitiva
Il capo economista della Bce successivamente ha chiarito la posizione riguardo all’arma finale dell’helicopter drop of money, così battezzata dall’economista Milton Friedman. Altro non è che che un accredito di denaro direttamente distribuito alla popolazione per stimolare i consumi. Per alcuni osservatori l’inclusione dei bond societari nel parco di titoli acquistabili nell’ambito del Quantitative Easing si può già considerare come un primo piccolo assaggio di tale congegno.
“La nostra cassetta degli attrezzi non è vuota. Ci sono molte cose che possiamo fare. In principio possiamo creare moneta e distribuirla alle persone. La domanda è quando sia opportuno usare questo tipo di strumento [l’helicopter drop, ndr.], veramente estremo”.
Praet ha poi fornito le previsioni su quanto concerne il primo degli obiettivi della politica monetaria: il raggiungimento del livello ottimale di inflazione. Il target, vicino al 2%, dovrebbe essere raggiunto nel 2018, ha fatto sapere Praet, che prosegue con toni muscolari: “Comunque, misure come l’acquisto di titoli continueranno finché non abbiamo raggiunto un aggiustamento sostenibile nella traiettoria dell’inflazione”.
Secondo gli ultimi dati comunicati da Eurostat, l’inflazione dell’Eurozona a febbraio è stata negativa per 0,2%; un anno prima era -0,3%.