Premier: “Non mi ripresento capo del governo. Letta al Quirinale, Alfano n.1 del PDL”
Silvio Berlusconi esclude di volersi ricandidare al governo al termine del suo attuale mandato e indica in Angelino Alfano il suo ”successore” alla guida del Pdl e quindi alla premiership per il centrodestra. Nella cena di ieri con la stampa estera, riporta sul suo sito l’autorevole Wall Street Journal il cui corrispondente a Roma ha partecipato all’incontro, Berlusconi si e’ soffermato sulle prossime elezioni politiche: ”Se ci sara’ bisogno di me come padre nobile, sono disponibile. Potrei essere capolista del Pdl, ma non voglio un ruolo operativo”, ha puntualizzato il premier.
LEGGI L’ARTICOLO IN INGLESE del WSJ: Berlusconi Unlikely to Seek New Term
BONAIUTI, FRASI WSJ SONO SOLO RAGIONAMENTI – Le frasi del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, riportate dal Wall Street Journal “sono solo ragionamenti che spesso sulla stampa estera vengono presi come apodittici”. Così Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, conversando con i cronisti a Montecitorio, precisa il senso delle dichiarazioni attribuite a Silvio Berlusconi dal quotidiano statunitense dopo l’incontro del premier ieri con la stampa estera. “Penso che siano cose che Berlusconi ha detto ma sono estrapolate da un discorso più ampio e gli viene data un’enfasi che le fa apparire come affermazioni inequivocabili e non come ragionamenti”, spiega il coordinatore del Pdl, Denis Verdini, aggiungendo di aver ricevuto “una marea di fax e mail da parte dei sostenitori di Berlusconi” dopo che questa mattina le agenzie avevano dato anticipazione dell’incontro del premier con i media stranieri. “E’ bene spiegare che queste dichiarazioni non vanno prese come una certezza ma come un ragionamento”, sottolinea ancora Bonaiuti.
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Prima di dare il via libera alla partecipazione dell’Italia alla missione dei volenterosi in Libia, Silvio Berlusconi ha pensato di dimettersi. La rivelazione, secondo quanto viene riferito da alcuni partecipanti, è stata fatta ieri sera dallo stesso presidente del Consiglio nel corso di una cena con alcuni giornalisti della stampa straniera. “E’ stata una decisione difficile per me – ha spiegato il premier – ho anche pensato di dare le mie dimissioni, ma poi alla fine ho deciso di rimanere al mio posto”.
Durante la cena il Cavaliere ha ripercorso la storia dei suoi rapporti con il colonnello Gheddafi sin dal ’94 e delle difficoltà dovute al passato colonialista. “Ogni volta che andavo il Libia – avrebbe riferito – Gheddafi mi faceva vedere delle foto di persone impiccate o torturate dai soldati italiani. Mi sono sentito in dovere di fare un passo importante e ho chiesto perdono. Da allora i rapporti sono costantemente migliorati. Gheddafi mi ha anche regalato tre cammelli che ho fatto fatica a sistemare”.