ROMA (WSI) – “Quando gli investitori si tuffano sull’azionario anche se sanno che le valutazioni sono elevate…vuol dire che siamo in presenza di una bolla”. E’ questo il commento rilasciato dal premio Nobel per l’economia, Robert Shiller, nel corso di un’intervista rilasciata al canale televisivo Cnbc.
I rialzi che stanno interessano i mercati, precisa, sono gli stessi di quelli che hanno preceduto l’esplosione della bolla dot.com. E, in particolare, “il mercato azionario Usa è uno dei più elevati del mondo”, continua Shiller, lanciando un alert sull’indebolimento del mercato immobiliare Usa, e avvertendo di conseguenza che esiste il rischio di ulteriori rallentamenti.
Shiller basa il suo outlook con l’indicatore CAPE, che misura la valutazione dei mercati azionari, e che al momento è al record dal 1929, 2000 e 2007.
Importante ricordare che le analisi del premio Nobel si fondano appunto su un valore, il CAPE, non da tutti condiviso.
Il suo amico Jeremy Siegel, per esempio, in una recente intervista si è così espresso: “Ho un grande rispetto per Bob Shiller e per il suo CAPE ratio, che utilizza la media in 10 anni degli utili rispetto al prezzo, per monitorare la valutazione di una società. Il problema è che, a partire dalla fine degli anni ’90, Standard & Poor’s ha cambiato il modo in cui i profitti vengono calcolati, orientandosi verso un metodo mark-to-market, che deprime in modo netto gli utili nei periodi di recessione. Dal momento che gli ultimi 10 anni di utili includono la Grande Recessione (crisi finanziaria più forte dai tempi della Grande Depressione), quando i profitti crollarono allo zero, gli utili appaiono molto al di sotto rispetto a quelli che ritengo dovrebbero essere; e tale fattore gonfia il ratio Cape al di sopra di quello che io credo sia il vero valore. Considerando tale problema, ho fatto qualche calcolo e ho utilizzato invece la media degli ultimi 10 anni delle stime sul reddito National Income Products Accounts (NIPA), invece delle previsioni sugli utili dello S&P. Una volta fatta questa sostituzione, si ottiene una sopravvalutazione del mercato molto inferiore rispetto a quella che si ottiene con gli strumenti di valutazione di Shiller”.
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(Lna)