New York – “Obama o Romney? La vittoria di chi riuscirà a dare la spinta giusta all’azionario?”. Una domanda che in tanti si iniziano a porre in vista delle Presidenziali Usa 2012. Chi vincerà andrà infatti a guidare la più grande economia e potenza al mondo.
Ma l’influenza sull’azionario dovrebbe essere minima. “Analizzando i dati storici è possibile notare come non c’è correlazione diretta e chiara su quale partito sia salito al potere e fasi di rialzi o ribassi del mercato”, scrive Chuck Jaffe nell’editoriale per Market Watch.
Ecco 3 ricerche che lo dimostrano:
I dati dei primi 3 anni e mezzo di presidenza, dal 1970, mostrano come i più alti rendimenti per l’azionario si siano registrati con i Democratici (Bill Clinton e Obama), mentre per i bond con i Repubblicani (Ronald Reagan e George H.W. Bush).
Ed Baldrige, di Baldrige Asset Management, nella sua ricerca sul tema nota invece come i rendimenti più bassi per l’azionario si siano registrati sotto presidenza repubblicana (George W. Bush e Reagan), mentre i rendimenti più bassi per i bond sotto presidenza mista (il secondo George Bush e Jimmy Carter).
Altro segnale dai risultati trovati da Russ Koesterich, strategista capo global investimenti per iShare di BlackRock. Ritorni annui per il Dow Jones Industrial Average dal 1900, in media più elevati sotto i Repubblicani (+8,5%) rispetto che sotto i Democratici (+6%).
“La verità è che la situazione economica generale e negli Stati Uniti avrà un impatto molto più rilevante sull’appartenenza a un partito piuttosto che a un altro”, scrive Jaffe. Molto dunque dipenderà dalla capacità del Presidente di apportare le giuste scelte per guidare il paese verso la corretta fase di ripresa. E intanto il tema centrale continua a essere quello del “fiscal cliff” e del tentativo di ridurre il tasso di disoccupazione.