Anche nel 2018, l’Italia si conferma tra i paesi più tartassati d’Europa. Lo scorso anno – stando all’ultima ricerca condotta dall’ufficio studi della Cgia di Mestre, gli italiani hanno pagato 33,4 miliardi di euro di tasse in più rispetto all’ammontare complessivo medio versato dai cittadini dell’Unione Europea. Si tratta di un differenziale che ‘pesa’ quasi 2 punti di Pil. In termini pro capite, invece, abbiamo corrisposto al fisco 552 euro in più rispetto alla media dei cittadini europei.
E in attesa che la manovra di Bilancio 2020 chiarisca come verranno“recuperati” i 23,1 miliardi di euro necessari per evitare che dal prossimo 1° gennaio l’Iva torni ad aumentare, la CGIA ricorda che la pressione fiscale “reale” presente nel nostro Paese è di ben 6 punti superiore al dato “ufficiale”.
Se avessimo la pressione fiscale della Germania, infatti, verseremmo 24,6 miliardi di tasse in meno (407 euro pro capite), dell’Olanda 56,2 (930 euro pro capite), del Regno Unito 114,2 (1.888 euro pro capite) e della Spagna 119,5 (1.975 euro pro capite).
Solo Francia, Belgio, Danimarca, Svezia, Austria e Finlandia invece hanno pagato mediamente più tasse di noi nel 2018. La vera “sorpresa” è Parigi: ogni cittadino d’Oltralpe ha versato al fisco 1.830 euro in più rispetto a noi. In termini assoluti il divario fiscale è a noi favorevole e ammonta a 110,7 miliardi di euro.
In un contesto di forte pressione fiscale, la flat tax non sembra una ricetta in grado di garantire una riduzione equa della pressione fiscale:
“Premesso che qualsiasi misura che riduca il peso delle tasse non può che essere salutata positivamente, bisogna fare molta attenzione”, ha messo in evidenza l’ufficio studi. “Se i numeri in circolazione in queste settimane saranno confermati, pare che già oggi sulla maggior parte dei contribuenti Irpef gravi un’aliquota effettiva inferiore al 15%. Pertanto, l’applicazione della tassa piatta rischia di interessare un numero ristretto di soggetti con redditi medio-alti. Tuttavia, la vera questione sarà dove trovare le risorse per realizzare questa decisa riduzione delle imposte”, prosegue.