Sono sempre più numerosi gli italiani che, complici i tassi di interesse bassi, fanno ricorso a banche e finanziarie per sostenere i propri consumi e l’acquisto della casa. Nel primo semestre del 2019, secondo la Mappa del Credito del Crif, si tratta del 39,4% della popolazione, praticamente quattro italiani su dieci. Un dato in aumento dell’8% rispetto allo stesso periodo del 2018. Scende in compenso l’importo medio della rata, in calo dell’1,5% a 344 euro. Nel complesso, su questa fetta fetta di popolazione pesa un conto superiore di 33.084, per la precisione.
Da un punto di vista geografico, la Mappa del Credito evidenzia che sono i toscani i più indebitati con il 44,2% della popolazione che risulta avere crediti attivi. Seguono a ruota la Sardegna (43,2%) e il Friuli-Venezia Giulia (42,9%). Sul fronte opposto, spicca il Trentino-Alto Adige, dove solamente un quinto della popolazione ha finanziamenti da rimborsare, preceduta dalla Basilicata (32,1%) e dal Molise (33,8%).
A livello nazionale, sono i prestiti finalizzati, quelli per comprare per comprare beni e servizi come un’auto, un elettrodomestico, a primeggiare per diffusione, rappresentando il 45,5% dei finanziamenti attivi. Seguono i prestiti personali e i mutui per la casa, fermi al 21,7%.
Per quanto riguarda l’importo medio delle rate, il Trentino-Alto Adige spicca in pole position tra le regioni italiane con 430 euro, seguito da Veneto (390 euro) e Lombardia (387 euro). Questo perché sono queste le regioni in cui emerge una maggiore incidenza dei mutui per la casa.
Stesso discorso se si considera il saldo da pagare: il debito residuo maggiore è in Trentino-Alto Adige con oltre 43 mila euro, seguito dalla Lombardia a 41.189 euro, ‘Emilia Romagna e Veneto intorno a 38 mila. Sopra la media Milano e Bolzano, che superano i 50 mila euro.