In tema assicurativo le aziende devono lavorare sulla prevenzione dei rischi. Ne parliamo con Massimo Monacelli, responsabile Danni e Sinistri di Generali Italia.
Dott. Monacelli, che tipo di consulenza può fornire Generali agli imprenditori?
“Generali è leader di mercato nel settore delle Pmi e la nostra value proposition è differente da quella tradizionale del settore assicurativo.
Vogliamo essere partner di vita nei momenti rilevanti delle aziende e delle persone grazie a nuovi, più semplici e completi servizi di prevenzione e tecnologia su misura rispetto ai diversi settori di attività.
Pertanto occorre sempre più abbinare alla tradizionale copertura assicurativa un servizio che dia valore aggiunto al cliente. In questo senso forniamo un servizio di consulenza di valore per rendere consapevole l’imprenditore dei rischi ai quali è esposto. Successivamente operiamo con interventi di prevenzione dei rischi per limitare al massimo i potenziali sinistri. Nel caso si verificassero ugualmente Generali è in grado di intervenire con tecnici specializzati per garantire nel tempo più breve possibile un pronto intervento post sinistro e la continuità dell’attività aziendale. Sul fronte assicurativo, oltre alle coperture classiche offriamo risposte concrete anche ai nuovi bisogni.
È proprio su questo terreno che si gioca la sfida più importante per diventare veri partner di vita dei nostri clienti”.
Per una Pmi quanto è importante ricorrere ad una protezione assicurativa?
“Nella normale attività di impresa tutte le aziende vanno incontro a degli imprevisti o a dei potenziali rischi. E’ un dato di fatto. Non esistono settori sicuri: ogni impresa, appartenente a qualsiasi comparto produttivo, può imbattersi in un evento negativo, capace di provocare danni che comportano perdite di produzione, di clienti, di immagine, di beni.
Per questo motivo le aziende dovrebbero aumentare il livello di consapevolezza dei rischi di impresa ed essere certe di avere coperture assicurative in grado di proteggere l’attività e contenere le eventuali perdite di patrimonio.
Ridurre i potenziali fattori di rischio permette all’imprenditore di concentrarsi con maggiore serenità sul core business. Il nostro compito è di portare soluzioni che colgano effettivamente i bisogni di una clientela molto variegata e con esigenze che possono essere molto diverse tra loro. Ad esempio le aziende del nostro Paese si confermano molto sensibili al rischio di interruzione di esercizio ma questa attenzione non è sempre coerente con soluzioni assicurative mirate.
Non tutte le imprese hanno ancora la consapevolezza dei rischi e delle possibili conseguenze. Le Pmi che sono costrette a chiudere l’attività a seguito di un sinistro e non la riprendono in tempi brevissimi, per esempio, hanno un alto rischio di fallimento, con danni ben superiori a quelli diretti”.
Quali sono le polizze più richieste dalle Pmi?
“Per le Pmi, elemento fondamentale del tessuto economico italiano, la situazione sul fronte della protezione assicurativa è variegata. Quelle più strutturate presentano una buona cultura assicurativa e c’è ampia diffusione di coperture tradizionali come incendio, furto e RC civile e calamità naturali.
Minore consapevolezza si riscontra sui rischi legati alle nuove tecnologie o a modifiche normative in continua evoluzione”.
E quali sono i rischi che non sono ancora coperti dalle aziende?
“Al di là delle casistiche tradizionali c’è una serie di rischi emergenti che vengono sottovalutati e per questo c’è ancora molto da lavorare. Mi riferisco, ad esempio, agli eventi catastrofali, al cyber risk e il rischio ambientale. A seguito dei cambiamenti climatici in atto, l’esposizione a rischi di terremoto, alluvione e inondazione è aumentata notevolmente nel corso degli ultimi anni.
Come anche quella legata a problemi tecnologici e agli attacchi informatici che possono anche interrompere l’attività dell’impresa, causando gravi danni a terzi.
Il nostro approccio è quello di fornire consulenza di valore alle imprese e attraverso i nostri agenti e una rete di esperti su tutto il territorio nazionale per fare prevenzione e contenere i rischi.
In questo modo noi cambiamo, come abbiamo dichiarato nel nostro piano strategico 2021, il paradigma assicurativo per essere partner di vita delle imprese”.
L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di novembre del magazine Wall Street Italia.