La corsa del comparto azionario proseguirà anche nel 2021, anche se alcuni fra i maggiori listini hanno già toccato nuovi massimi storici. E’ quanto affermano gli analisti di Goldman Sachs all’interno del rapporto dedicato alle prospettive dei mercati per l’anno prossimo.
Le azioni “rimarranno attraenti” rispetto ai bond secondo la banca d’affari, che si definisce favorevole al rischio per il 2021 e che si attende una prosecuzione della rotazione di portafoglio verso i titoli prociclici – quelli che tendono a performare bene quando anche l’economia è in salute.
Nella visione a tre mesi (grafico in basso a sinistra) GS ha una visione rialzista per tutti i maggiori indici ad eccezione dello S&P 500 (stabile), mentre se si allarga l’orizzonte ai 12 mesi la visione si fa generalmente più cauta. Sempre nel periodo più ampio, gli analisti considerano overweight le materie prime e i bond dei Paesi emergenti.
Per quanto riguarda le commodity Goldman Sachs prevede che la “ripresa della domanda incontrerà un’offerta contenuta a causa dei sottoinvestimenti strutturali”. “Le materie prime non energetiche affronteranno un rialzo immediato sostenuto dalla domanda cinese”, ha aggiunto la banca d’affari.
L’outlook sull’economia
“Ci aspettiamo una forte ripresa nel 2021 e prevediamo una crescita globale del 6,0% (rispetto al 5,2% del consenso). Nel breve termine i rischi per la crescita sono inclinati al ribasso a causa delle rinnovate ondate di Covid-19”, hanno scritto gli analisti di Goldman Sachs, “riteniamo che l’economia globale tornerà ai livelli del Pil di fine del 2019 intorno alla metà del 2021 (la Cina è già tornata al suo picco pre-Covid, mentre è probabile che l’Europa non ci arrivi fino alla fine del 2021).
Allo stesso tempo, ci aspettiamo che l’inflazione rimanga bassa poiché probabilmente ci vorranno diversi anni prima che la produzione e l’occupazione tornino ai livelli potenziali”.
Sarà in particolare l’entrata in azione di un “vaccino efficace” a realizzare gli scenari di ripresa economica delineati da GS. Quest’ultimo, scrive la banca d’affari, “dovrebbe stimolare l’attività economica in settori depressi come viaggi, alloggi e servizi di ristorazione a partire dal primo trimestre”.
“Stati Uniti e l’Europa godranno di un aumento del Pil di circa il 2%, con la maggior parte delle economie emergenti su una tempistica più ritardata e la Cina che ne trarrà molto meno benefici perché si è già ampiamente ripresa dal virus”.