La scorsa settimana è stato pubblicato il dato sull’inflazione Usa di agosto, che è stata pari all’8,3%, al di sopra delle stime degli analisti (8,1%). Questo seppur lieve scostamento del livello di inflazione (dello 0,2% rispetto alle stime), ha provocato un brusco sell-off sui principali listini azionari globali, che sono tornati a mostrare forte incertezza e volatilità. Ma come si realizzano tali aspettative e come influenzano le decisioni dei vari operatori di mercato?
Come sappiamo, il futuro è imprevedibile per definizione, ma accurate previsioni economiche possono aiutarci a capire come potrebbe essere il prossimo futuro. In effetti, l’uomo ha sempre provato a prevedere gli eventi futuri per prendere decisioni nel presente utilizzando strumenti diversi, dall’astrologia ai fondi delle tazzine del caffè, fino ad arrivare ai moderni modelli, che si avvalgono di super computer in grado di intrecciare e concatenare milioni di dati.
Una previsione è una qualsiasi affermazione sul futuro e possono essere fondate o infondate, accurate o imprecise, basate su modelli predeterminati o frutto di un’intuizione. In sostanza, si possono fare previsioni su tutto, spaziando dal meteo al tasso di inflazione del prossimo mese, dal tasso di occupazione/disoccupazione, al risultato di un evento sportivo, ma anche sul prodotto interno lordo (Pil) o sul risultato delle elezioni, ma anche sull’andamento della borsa o su quale sarà il settore più colpito dalla prossima recessione economica e sul comportamento di moltissime altre variabili.
Come fare previsioni economiche?
Nell’ambito delle previsioni economiche, ci si riferisce a un compito molto comune per gli economisti, in quanto questi, con l’ausilio di matematici e statistici sono incaricati di fare previsioni, più precise possibili sui vari eventi economici. Previsioni e stime che saranno poi utili ad analisti, politici, aziende e qualsiasi altro agente economico che voglia prendere decisioni il più possibile informate.
I modelli usati per fare le previsioni possono essere sostanzialmente di due tipi: mentali o simbolici. Nel dettaglio, i modelli mentali sono quelli usati in modo istintivo e per questo motivo sono puramente soggettivi; mentre quelli simbolici utilizzano la matematica e la statistica per costruire una serie di modelli statistico-matematici per rappresentare le situazioni future. Ma abbiamo anche moltissimi altri metodi di previsione economica, come l’uso dei sondaggi, di indicatori anticipatori, il giudizio di esperti, l’estrapolazione, i modelli di serie temporali e i sistemi econometrici.
Usando questi modelli matematici molti organismi internazionali come l’Ocse, il Fomc, la Bce, l’Ue, il Fmi, producono previsioni economiche dettagliate che sono di riferimento per il mercato in quanto utilizzano modelli e metriche basate su dati storici oggettivi e puntuali.
In definitiva, non c’è un metodo di previsione in assoluto migliore o peggiore degli altri, ma ci sono metodi e modelli più o meno adatti nelle varie situazioni. Come abbiamo visto, fare previsioni è un’arte difficile e un buon esito di esse richiede un uso sapiente ed equilibrato di vari strumenti, anche perché l’economia non è un sapere isolato, ma è una combinazione di diversi saperi correlati l’uno con l’altro. Tuttavia, non bastano le previsioni, in quanto secondo Robert Shiller, uno dei padri della finanza comportamentale, oltre che premio Nobel per l’economia 2013 “le emozioni possono muovere l’economia, influenzando le decisioni di aziende e privati”. Per questo motivo secondo Shiller, gli economisti per elaborare una previsione più chiara devono valutare sia i dati, che le azioni umane.