Mentre chiudiamo la settimana, il motore principale dell’azione dei prezzi nel mercato valutario è la forza del dollaro e il suo dominio su tutte le altre principali valute.
Analisi GBP/USD
EUR/USD ha raggiunto un minimo di quasi due anni a 1,0885, mentre GBP/USD poggia sul livello di supporto a 1,3200, il 7,20% al di sotto del suo massimo di giugno 2021 di 1,4242. Sebbene la sterlina sia debole, una parte sostanziale di questa debolezza è guidata dal dollaro USA e con poche o nessuna ragione per cui il biglietto verde possa indebolirsi nel medio termine, nel breve termine è probabile che il cross valutario testerà il supporto tra 1,32750 e 1,32800.
I dati dei trader retail mostrano che il 60,81% dei trader è net-long con il rapporto tra i trader long e short da 1,55 a 1. Il numero di trader net-long è del 6,47% in più rispetto a ieri e dell’1,92% in più rispetto alla scorsa settimana, mentre il numero di trader il net-short dei trader è inferiore del 7,79% rispetto a ieri e del 3,01% in più rispetto alla scorsa settimana.
Di solito prendiamo una visione contraria al sentimento della folla e il fatto che i trader siano net-long suggerisce che i prezzi GBP/USD potrebbero continuare a scendere.
La combinazione del sentiment attuale e dei recenti cambiamenti ci dà un mix di segnali contrastanti su GBP/USD.
La sterlina sta sovraperformando l’euro ancora più debole, continuando una tendenza al ribasso a lungo termine. Una serie ininterrotta di massimi e minimi inferiori rimane fermamente in atto con EUR/GBP che ora tocca i minimi visti l’ultima volta a giugno 2016 (0.82500). L’indicatore RSI è direzionato in zona di ipervenduto, ma fintanto che la tendenza rimane tale un passaggio a lungo termine a 0,8000 non può essere scontato.
Grafico giornaliero EUR/GBP