Il rapporto prezzo/utili, in inglese Price-Earnings Ratio (P/E) è uno degli indicatori più popolari utilizzati per verificare se un’azione è sovrastimata o sottostimata dal mercato. Si tratta in sostanza del rapporto fra il prezzo corrente di un’azione ad una certa data e l’utile per azione conseguito nell’ultimo esercizio.
Un esempio: supponiamo che il prezzo di un’azione sia di 100 euro e che l’utile per azione relativo all’ultimo esercizio ammonti a 5 euro. Il P/E dell’azione considerata è pari a 100/5, ovvero 20. Questo significa che un investitore è disposto a pagare 20 euro per 1 euro degli utili correnti.
Il rapporto P / E aiuta gli investitori a determinare il valore di mercato di un titolo rispetto ai guadagni dell’azienda. In breve, mostra ciò che il mercato è disposto a pagare oggi per un titolo in base ai suoi guadagni passati o futuri. Un P / E elevato potrebbe significare che il prezzo di un titolo è elevato rispetto agli utili e probabilmente sopravvalutato. Al contrario, un P / E basso potrebbe indicare che il prezzo corrente delle azioni è basso rispetto agli utili.
Un valore ritenuto normale si aggira intorno a 13-15. Un P/E superiore indica di solito che un titolo è sopravvalutato. Sul fronte opposto, valori intorno a 8-9 indicano che le azioni sono sottovalutate dal mercato.
In linea di massima, i settori economici più tradizionali, dove è maggiore la concorrenza e quindi minore la possibilità di ottenere utili sostenuti, ci si attende che il rapporto prezzo-utili sia basso. Al contrario settori innovativi o quelli che sono di recente usciti da una fase di crisi, le attese di utili futuri elevati spinge invece più in alto il PE considerato corretto.