ROMA (WSI) – Nella chiusura della convention della Leopolda a Firenze Matteo Renzi sembrava stesse lanciando la campagna elettorale per la guida del paese, piuttosto che del partito.
Nella sfida per le primarie per scegliere il nuovo segretario del PD non dovrebbe avere problemi a imporsi, per la guida dell’Italia rimane da vedere.
Secondo gli ultimi sondaggi Demopolis, il Sindaco di Firenze stacca oggi con il 65% gli altri candidati, ma pesa l’incognita della partecipazione alle Primarie.
Renzi risulta nettamente in testa, quale candidato alla Segreteria, nelle preferenze degli elettori del Partito Democratico. Renzi, con il 65%, supera Gianni Cuperlo, attestato al 22%, e Pippo Civati, posizionato al 10%; si ferma al 3% Gianni Pittella.
La forza dei candidati si misurerà comunque nella sfida delle Primarie aperte dell’8 dicembre, su cui pesa significativamente l’incognita della partecipazione. Appena il 15% degli elettori del PD, intervistati dall’Istituto diretto da Pietro Vento, prevede di votare per la scelta del nuovo Segretario. Il 18% afferma di non avere ancora deciso; i due terzi degli elettori escludono invece di recarsi ai gazebo.
Ormai da tre anni è in costante crescita la fiducia degli italiani in Matteo Renzi: dal 30% del novembre 2010, registrato dal Barometro Politico Demopolis all’indomani della prima Convention sulla rottamazione alla Leopolda, al 51% di oggi: con due punti in più rispetto a settembre, primo effetto dell’avvio della campagna delle Primarie per la Segreteria del PD.
Due sono, fra le altre, in questi giorni le sfide del Sindaco di Firenze che – secondo l’analisi di Demopoli per il programma Otto e Mezzo condotto su LA7 da Lilli Gruber – riscuotono ampia sintonia tra gli elettori del suo Partito: quasi otto su dieci apprezzano l’obiettivo di allargare i tradizionali confini del consenso, per conquistare chi in passato non ha votato il PD.
“Più complesso, sul percorso di Renzi, appare lo snodo della legge elettorale – sostiene il direttore di Demopolis Pietro Vento –: accanto alla voglia di riappropriarsi della possibilità di scegliere a livello territoriale i propri parlamentari, il 75% di chi ha votato il Partito Democratico condivide l’impegno per una legge elettorale maggioritaria, in grado di garantire il bipolarismo e determinare la governabilità con un vincitore certo alla chiusura delle urne. Ma la maggioranza assoluta degli intervistati appare piuttosto scettica sulla capacità del Parlamento di approvare una nuova legge elettorale prima delle prossime Elezioni Politiche”.
Nota informativa
L’indagine è stata condotta, per il programma Otto e Mezzo (LA7), dall’Istituto Demopolis, su un campione di 1.002 intervistati, rappresentativo dell’universo della popolazione italiana maggiorenne, stratificato per genere, età, ampiezza demografica del comune ed area geografica di residenza. Direzione di Pietro Vento, con la collaborazione di Giusy Montalbano e Maria Sabrina Titone. Supervisione della rilevazione con metodologia CATI-CAWI di Marco E. Tabacchi. È stato effettuato un ampio sovra-campionamento supplementare tra gli elettori del PD.