Roma – Il governo si appresta a varare un piano giovani, ma non conterrà “misure eclatanti”. Lo ha detto il ministro del Welfare, Elsa Fornero, a Radio Anch’io, sottolineando che si tratterà di “un’azione microeconomica”, di misure “mirate, molto territoriali. Sarà un’azione “molto controllata e monitorata”, e senza spendere una “quantità eccessiva” di risorse.
Sul lavoro il ministro ha spiegato che la retribuzione dei lavoratori è “bassa” mentre il costo del lavoro è “alto” per le imprese. E pertanto serve un intervento di riequilibrio della tassazione sui salari. “Fatta la riforma del lavoro – ha spiegato – è la prima aspirazione e me ne assumo la responsabilità che deriva da rispetto del riequilibrio dei conti. Sarà la mia argomentazione in consiglio dei ministri che confronterò con quella degli altri colleghi e del presidente”.
“Credo sia giunto il momento in cui occorre ritrovare la fiducia – ha proseguito il ministro – che non vuole dire facile ottimismo e tanto meno ottimismo superficiale destinato a infrangersi. Vuol dire ritrovare una capacità di progettazione del futuro e avere controllo dei problemi pur gravi che ci sono. E avere fiducia nella capacità di risolverli. Questo coincide con un po’ più di prospettiva. Il nostro Paese per troppo tempo non ha fatto i conti con un dislivello tra domanda la complessiva e le risorse nel loro insieme, scaricando questo eccesso di domanda sulle generazioni più deboli”.
“Il debito che cresce diventa prima o poi insostenibile – ha concluso – siamo arrivati al momento della insostenibilità del debito e abbiamo dovuto ricorrere a misure piuttosto severe. Bisogna ancora avere il coraggio di guardarlo e ridurlo, ma oggi lo possiamo farlo con un po’ più di fiducia di 6-8 mesi fa. Dobbiamo proseguire su questa strada”.