L’ingresso di Amazon nel settore alimentare con l’acquisizione di Whole Foods, avvenuta neanche un anno fa, ha fatto le prime vittime nel settore del retail alimentare. Tops Markets, una catena attiva da 56 anni con 169 negozi a New York, in Pennsylvania e nel Vermont, ha presentato istanza di fallimento alla fine del mese scorso, dopo anni di debiti crescenti. Southeastern Grocers, che possiede più di 600 negozi in sette stati nel sud-est degli Usa, ha annunciato un accordo di rifinanziamento il 15 marzo e afferma che presenterà una richiesta di fallimento entro aprile.
I supermercati temono che la concorrenza di Amazon e delle vendite online porti il settore della distribuzione alimentare a una situazione simile all’apocalisse del retail che ha colpito i centri commerciali degli Usa. Le chiusure dei punti vendita sembrano dietro l’angolo per alcune realtà : Tops Markets, per esempio, ha lasciato aperta la possibilità di chiudere i suoi negozi più deboli e Winn-Dixie ha detto che chiuderà 94 negozi.
“Penso che vedremo fallire moltissime catene”, ha detto Phil Lempert, un analista indipendente del settore alimentare al supermercato Guru. I due supermercati in questione hanno anche problemi di altro tipo che si sono sommati al tumulto della distribuzione: enormi carichi di debito, risultato della gestione da parte di società di private equity, e si trovano anche in mercati alimentari sfidati da forti catene regionali, come Wegmans e Publix, oltre che da importanti rivenditori nazionali e discount.
A causa del debito Tops Markets e Southeastern Grocers non hanno potuto investire in nuove tecnologie, formati di negozi e linee di prodotti per rimanere competitivi, come hanno fatto altri. Ad aggravare la situazione del settore c’è anche lo spostamento dei gusti dei consumatori che stanno spendendo più del loro budget alimentare nei ristoranti e nei piatti da asporto rispetto ai supermercati.