Il private banking è in evoluzione e Banca Generali decide di guardare lontano: lo fa aprendo le porte ai consulenti del futuro con un progetto su misura. L’istituto guidato dall’amministratore delegato Gian Maria Mossa ha infatti incontrato a Bologna oltre 100 ragazzi alle prime esperienze nel mondo della finanza per illustrare loro le opportunità e far vivere in prima persona le prospettive di un’industria unica per crescita e sviluppo umano e professionale.
E, parallelamente, ha lanciato il progetto “New Generation”, un’iniziativa pensata per accogliere nella rete di private banker e wealth advisor una nuova squadra di professionisti di età inferiore ai 35 anni da guidare nel loro percorso di crescita.
La realtà del Leone rappresenta la terza banca private in Italia con circa 60 miliardi riconducibile a clientela sopra il mezzo milione di disponibilità finanziaria, su un totale di 85,9 mld di masse gestite. E negli anni è diventata un punto di riferimento nella consulenza finanziaria e nella pianificazione patrimoniale; capace di mettere a disposizione delle famiglie soluzioni d’eccellenza e tecnologie all’avanguardia per accompagnarle nella costruzione dei principali progetti di vita e nella protezione dei loro risparmi. L’istituto annovera tra le fila della sua clientela molti imprenditori: circa 8 mila sugli oltre 31.000 clienti classificati “private”.
In uno scenario di domanda di consulenza in continua crescita non solo nella fascia alta di mercato, per imprese e imprenditori, ma anche nelle famiglie con bisogni di pianificazione, la società ha deciso di accelerare l’inserimento di giovani tra le proprie fila per supportare sia l’attività dei professionisti di maggiore esperienza, sia per formare le future competenze del domani.
Banca Generali punta sui giovani
Nell’ultimo anno e mezzo la banca milanese ha accelerato l’inserimento di giovani provenienti dal mondo bancario e dai servizi finanziari al proprio interno costruendo percorsi ad hoc per formarli. Nel 2022 la percentuale di under 35 ha registrato un deciso incremento in banca con il 27% degli inseriti sul totale. Allargando lo sguardo la percentuale di consulenti finanziari under 35 inseriti nel 2023 è pari al 33,3%, mentre quella degli under 40 sale al 40,5%. I profili under 35 che sono andati soprattutto a rafforzare l’espansione dei team di banker, sempre più protagonisti nel modello di advisory olistica che riguarda non solo l’analisi finanziaria e l’asset allocation ma anche gli approfondimenti sul patrimonio in senso lato, sia esso di impresa, di una collezione d’arte, o di proprietà immobiliari.
“E’ importante accompagnare i ragazzi che si avvicinano da poco alla professione per fargli comprendere le criticità e aiutarli a sviluppare le competenze richieste” -commenta Marco Bernardi, (in foto) Vice direttore generale di Banca Generali. “La consulenza è un lavoro di grande responsabilità che serve formare con training in aula ma soprattutto sul campo e per questo abbiamo sviluppato un programma su misura -New Generation- che li mette a contatto con colleghi d’esperienza per aiutarli nel lavoro quotidiano. In questo modo si possono coltivare skills verticali, come quelle nell’advisory patrimoniale apprendendo i passaggi più importanti nella relazione coi clienti. In questo modo si gettano le basi per una crescita sostenibile che valorizzi le opportunità per le future generazioni”.
Private banking, il progetto New Generation
Nel dettaglio, nel progetto “New Generation”, grazie al supporto di un consulente senior, hanno l’opportunità di incrementare le proprie competenze tecniche e relazionali in un percorso di mentorship della durata di 36 mesi, mettendosi a diposizione dei clienti per fornire un supporto strutturato e aiutarli a realizzare i loro propri progetti di vita. L’affiancamento a un consulente con esperienza aiuta a gestire i nodi nella relazione e i rischi legati all’emotività.
A ciascun giovane professionista viene inoltre assegnato un obiettivo di portafoglio adeguato al termine del piano, periodo dopo il quale il tutor potrà valutare se dar vita a un vero e proprio team. La formazione continua assicurata dalla banca mira poi a un costante aggiornamento dei propri professionisti in ambito finanziario, garantendo profili completi e pronti a raccomandare soluzioni realizzate su misura per ogni singolo cliente.
Perché tutti questi sforzi in tale direzione? La domanda di consulenza sta crescendo sensibilmente. Le masse Assoreti sono aumentate enormemente negli ultimi 10 anni – dal 2012 al 2022 – passando da 257 a oltre 700 miliardi. Ma il numero dei consulenti è rimasto pressoché invariato. Appare quindi subito chiaro lo squilibrio tra domanda e offerta in un contesto in cui le principali reti sono state in grado di assorbire la maggior parte delle richieste.
La banca del Leone riflette al meglio questa parabola di sviluppo. Dal 2012 al 2023 le masse sono passate da 25 miliardi a 86 e il portafoglio pro-capite ha superato i 38 milioni. “Abbiamo tanti professionisti d’esperienza ma vogliamo che i ragazzi che si affacciano alla nostra realtà imparino piano piano i principi di rischio e l’importanza della relazione di fiducia con la clientela. Coltivando competenza e professionalità, con la giusta passione e determinazione, si apre per tutti loro una strada ricca di soddisfazioni che garantiranno un futuro ancora più sostenibile alla nostra banca”.