Private banking, italiani consapevoli e responsabili
È un mondo del private banking italiano sempre più consapevole e attento ai temi della finanza responsabile quello che emerge dalle ricerche e indagini targate Aipb e Censis presentate in occasione della XVI edizione del Forum del Private Banking, organizzato dalla Associazione Italiana Private Banking e punto di riferimento per il wealth management.
Ecco, infatti, alcuni dei numeri più interessanti emersi dagli atti del convegno. Secondo i dati raccolti dal Censis, per l’84,9% degli italiani (l’88,5% tra chi ha una laurea) è possibile una finanza buona, fatta di istituzioni e strumenti a sostegno delle imprese e che costruisce sviluppo e benessere. Ed è l’87,4% degli italiani a ritenerla necessaria, perché serve a rimobilitare la ricchezza privata verso l’economia reale.
Gli esperti del Censis spiegano: “Alle facili letture che associano la finanza tout court al suo volto peggiore, gli italiani rispondono con maturità, riconoscendo il valore di una finanza buona al servizio delle persone e della collettività. Tuttavia è ancora marginale nel nostro Paese: infatti, solo il 17,1% ritiene che la buona finanza esista oggi in Italia”.
Consapevoli e responsabili, la risposta del mondo private
Nel corso dello stesso Forum, Paolo Langé, presidente di Aipb, si è soffermato sul tema della consapevolezza degli investitori italiani: “Gli italiani, oltre a essere un popolo di risparmiatori, stanno crescendo anche come investitori consapevoli: i 4.500 miliardi di euro di ricchezza finanziaria delle famiglie pongono infatti l’Italia al quarto posto tra i principali Paesi europei. E questo rappresenta un fattore di stabilità, soprattutto se lo consideriamo assieme al basso tasso di indebitamento privato che è un ulteriore elemento di forza per il futuro.
La pandemia ha alimentato la consapevolezza generale che il risparmio è un valore, ma se non viene indirizzato verso buoni investimenti rischia di inaridire e da risorsa vitale di trasformarsi addirittura in freno all’economia. In questo quadro, il ruolo del nostro settore (il Private Banking) assume oggi una rilevanza ancora maggiore che in passato. La nostra missione è salvaguardare e investire con attenzione e lungimiranza il risparmio delle famiglie”.
Sulle previsioni per il prossimo biennio il presidente di Aipb ha spiegato: “Riteniamo che nel prossimo biennio la propensione al risparmio si manterrà a livelli molto elevati. Nello stesso periodo, gli asset affidati agli operatori di Private Banking sono previsti in crescita. Nel 2022, il mercato servito dal Private dovrebbe quindi raggiungere quasi 1.000 miliardi di masse totali in gestione. Soggetti più consapevoli del potenziale dei loro investimenti portano a uno sviluppo dell’economia del Paese e a un aumento del benessere delle famiglie.
Per questo motivo ci auguriamo che il ruolo della consulenza finanziaria professionale non venga trascurato nei tavoli europei Next Generation Eu e Capital Market Union, ma anzi venga valorizzato e considerato per il valore che può rappresentare”.
L’articolo integrale è stato pubblicato sul numero di dicembre 2020 del magazine Wall Street Italia