Segnali di distensione dall‘Unione europea sul fronte dei conti pubblici italiani. Secondo quanto riportato dall’agenzia Ansa, che cita fonti europee altamente qualificate, sulla procedura per il debito all’Italia “possono essere trovate delle soluzioni nel dialogo tra la Commissione europea e Roma, ma l’Italia deve dimostrare che rispetterà le regole in futuro”. Le stesse fonti aggiungono che “Roma si deve rendere conto dell’enorme impatto che la sua economia ha sul resto dell’Unione”.
La tabella di marcia resta segnata: la Commissione si riunirà il 2 luglio, a Strasburgo, per discutere del “caso Italia” ed in quell’occasione deciderà se lanciare la procedura per eccesso di debito avviata lo scorso 5 giugno. Nel caso di semaforo verde, la palla passa alla riunione dei ministri delle Finanze Ue dell’8-9 luglio per l’approvazione definitiva.
In attesa del vertice del 2 luglio, l’agenzia Reuters riporta, citando una fonte governativa, che l’Italia si impegnerà con l’Europa a mantenere l’indebitamento netto del 2019 vicino al 2% del Pil ma è improbabile che formalizzi un nuovo obiettivo programmatico per il 2020.
La fonte spiega tuttavia che “vincolarsi già ora sul deficit del 2020 equivale ad anticipare la manovra e il governo non è in condizione di farlo. L’Italia formalizzerà il nuovo quadro di finanza pubblica lunedì, quando il consiglio dei ministri si riunirà per il varo del disegno di legge di assestamento di bilancio. L’indebitamento netto del 2019 sarà rivisto al 2/2,1% del Pil. Per il 2020, l’esecutivo italiano punta a ribadire a Bruxelles la promessa di tagliare la spesa e rivedere le agevolazioni fiscali, ma senza formalizzare nuovi target”.
Il premier Giuseppe Conte punta a fare passi avanti nella trattativa durante il G20 di Osaka di questa settimana. A margine del summit, infatti, il capo del governo vedrà il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker, riferiscono due fonti governative.