Sulle prospettive dell’era Trump sono intervenuti i due ex premier italiani Romano Prodi e Silvio Berlusconi. Secondo il primo bisognerà anticipare Washington nella politica estera e in particolare nei rapporti con la Russia. Per il tre volte primo ministro e fondatore di Forza Italia, invece, Donald Trump ha ragione su Mosca ma non sul protezionismo, in quanto le politiche isolazioniste sono un errore.
Parlando di errori, Prodi ha sottolineato come i partiti politici di stampo progressista dovrebbero imparare a capire e rispondere al malessere della classe media se vogliono recuperare consensi e tornare a governare e sconfiggere l’ondata populista.
La “Brexit vince nei sobborghi, Trump nel Midwest, il populismo sfrutta le diseguaglianze. L’Europa mostri energia come quando ha imposto a Apple il pagamento della maxi-multa”, ha dichiarato in un’intervista a La Stampa.
Per Prodi Trump con le sue azioni e dichiarazioni ha mostrato l’intento di dissolvere l’Europa unita. “Se Trump ha pensato bene a quel che diceva in questi giorni – e sicuramente ci ha pensato – la sua scommessa è quella di spaccare ancora di più l’Europa. Nel suo attacco alla Germania come Paese dominatore in Europa, c’è la consapevolezza che quel Paese è il collante europeo”.
Ma c’è anche qualcosa di più, secondo Prodi. “La Germania è sempre stata la prima della classe in Europa, ha sempre avuto un rapporto organico con gli Stati Uniti, è stata la prima ad applicare le sanzioni alla Russia, anche contro i propri interessi materiali immediati. In un rapporto nel quale la forza è stata determinata dalla fedeltà e anche viceversa”.
Stupisce in questo contesto, sempre secondo Prodi, che le autorità europee non abbiano risposto all’attacco di Trump. L’Europa è per ora inesistente. Mi meraviglia che nessuno abbia avvertito l’urgenza di un vertice straordinario. Penso invece che occorra reagire in fretta. Anzitutto organizzando un “contropiede” sulle sanzioni alla Russia”.
Berlusconi: “Sogno Ue si è dissolto”
Secondo Berlusconi chiedendo una manovra correttiva di bilancio l’Europa ha torto perché applica “un rigore burocratico e formalistico, che non tiene conto né delle esigenze dello sviluppo, né delle particolari condizioni dell’Italia, dall’emergenza profughi a quella dei terremoti“.
Da parte sua l’Italia ha sbagliato a imporre un bilancio in deficit, creando ulteriore indebitamento, non per fare investimenti o per rilanciare lo sviluppo, ma per distribuire promesse di denaro a pioggia in vista del referendum. Quel progetto del governo Renzi “è fallito, ma sono rimasti i conti da pagare”.
“Il sogno europeo oggi è più attuale che mai. La costruzione dell’Europa come è stata realizzata dai burocrati di Bruxelles invece è fallita e sta suscitando crescenti reazioni di rigetto. Vede, il sogno europeo è quello con il quale è cresciuta la mia generazione: era il sogno di un grande spazio di libertà, economica, politica e civile; di pace e sicurezza condivisa. Cosa ne è rimasto oggi? Una cosa, importante: la pace nel nostro continente. Ma tutto il resto è svanito, si è dissolto. L’Europa deve ripensarsi a fondo, oppure muore. Parola di un convinto europeista”.
Sull’elezione di Trump Berlusconi è combattuto. Se da un lato vede “con molto favore il ritorno ad una collaborazione con la Russia di Putin che per l’America e tutto il mondo libero dev’essere un amico e un alleato, non certo un nemico”, dall’altro il tre volte primo ministro è consapevole di “tutti i rischi di un ritorno all’isolazionismo. Sarebbe un grave errore, se accadesse, sia per il mondo intero, ma anche per l’America”.