Due incontri lunghi e cordiali. Quelli di Romano Prodi con Giuliano Pisapia, due giorni fa, e quello con Matteo Renzi, avvenuto ieri. Da cui sono usciti chiari due elementi: la volontà di Prodi di non rientrare nei giochi politici ma di svolgere un ruolo di ispiratore e consigliere del centro sinistra e la difficoltà di combinare un accordo fra le diverse parti della sinistra. Un’intesa sembra quasi impossibile sul nome del candidato alla Presidenza del Consiglio. Secondo Prodi:
C’è il rischio dello stallo totale se si continua nella logica per la quale uno immagina che comunque il presidente del Consiglio lo farà lui, mentre gli altri immaginano che Renzi mai e poi mai potrà assumere la guida del governo
Dopo anni di distanza, è stato il segretario del Pd Matteo Renzi ad andare a parlare con Prodi. Renzi vorrebbe combinare una lista per superare il 40% dei voti, che permetta di ottenere il premio di maggioranza e di governare, visto che si allontana la possibilità di fare una nuova legge elettorale. Si può fare un lavoro comune sul programma, ha risposto Prodi, che si pone sempre più nel ruolo di “federatore” del centro sinistra (ma in nessun caso candidato).
Due giorni fa il Professore ha incontrato Giuliano Pisapia, che in precedenza lo aveva invitato a ricandidarsi a palazzo Chigi, ricevendo un no. Il prossimo 1 luglio nascerà “Insieme”, la formazione dell’ex sindaco di Milano che vorrebbe fare concorrenza al Partito democratico e che continua a sperare in un messaggio di Prodi. L’ipotesi di un fantasma di Prodi che ritorni a fianco di Pisapia è molto temuta da Matteo Renzi, che è uscito sollevato dall’incontro con il Professore.