ROMA (WSI) – L’exploit del mese di luglio è destinato a rimanere un caso isolto. La produzione industriale italiana ha subito un rallentamento più marcato del previsto in agosto, deludendo le attese e smentendo in qualche modo l’ottimismo espresso negli ultimi tempi dal governo.
Secondo i dati dell’Istat, la produzione industriale è diminuita in agosto dello 0,5% rispetto a luglio, risultando leggermente peggiore del -0,3% atteso dagli economisti. Il dato tendenziale corretto per il calendario, ha evidenziato un aumento dell’1% (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di agosto 2014).
Nella media del trimestre giugno-agosto ha segnato una variazione nulla nei confronti del trimestre precedente, mentre nella media dei primi otto mesi dell’anno la produzione è aumentata dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Nel mese, i cali più consistenti si sono registrati per l’energia (-4,3%), i beni di consumo (-0,7%) ed i beni intermedi (-0,4%), mentre i beni strumentali segnano una variazione nulla. Rispetto all’anno prima, crescono i comparti dei beni strumentali (+3,9%) e dell’energia (+3,2%) e diminuiscono quelli dei beni intermedi (-1,8%) e dei beni di consumo (-1,3%).
Per quanto riguarda i settori, la maggiore crescita tendenziale si registra per la fabbricazione di mezzi di trasporto (+15,5%), della fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+9,7%) e della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (+6,9%).
Le diminuzioni maggiori si registrano nei settori della fabbricazione di computer, prodotti di elettronica e ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi (-10%), delle altre industrie manifatturiere, riparazione e installazione di macchine ed apparecchiature (-9,5%) e delle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-8,5%).
(DaC)