Favorire la modernizzazione e la tracciabilità dei sistemi di pagamento in Italia, senza costi per consumatori e imprese è l’obiettivo della proposta lanciata dall’Ufficio economico di Confesercenti. Nel dettaglio l’associazione propone un credito di imposta del 2% sugli acquisti per chi usa carte di credito e bancomat.
I pagamenti elettronici in Italia – ricorda Confesercenti – raggiungono quasi i 200 miliardi di euro; la quota degli acquisti in contante è di 7 punti percentuali sopra la media europea: un gap degno di nota, ma non drammatico. Anche perché il mercato continua a spingere le transazioni cashless: anche in assenza di obblighi e sanzioni, tra il 2017 ed il 2018 i pagamenti con carta di debito sono aumentati del 15%, quelli con carte di credito del 22%. Tra il 2012 e il 2018 il numero di Pos è cresciuto del 112%, arrivando ad oltre 3,1 milioni.
Da qui l’associazione propone l’istituzione di un incentivo per i consumatori, costituito da uno sconto di premio del 2% sugli acquisti effettuati con carte o altre forme digitali, che verrà restituito come credito di imposta. All’incentivo per i consumatori, sottolinea Confesercenti, deve però accompagnarsi l’azzeramento delle commissioni bancarie sui micro-pagamenti sotto i 30 euro. La proposta di Confesercenti segue quella avanzata qualche giorno fa dal Centro studi di Confindustria che suggerisce l’idea di un riconoscimento di un credito di imposta del 2% a chi utilizza pagamenti elettronici e al tempo stesso una commissione del 2% sui prelievi dal bancomat esentando quelli fino a 1.500 euro mensili.
La maggiore diffusione di moneta elettronica è un obiettivo che dobbiamo tutti perseguire. Ma la ricetta non può essere quella di bastonare i consumatori che prelevano contanti”, commenta la Presidente di Confesercenti Patrizia De Luise. “La crescita dei consumi è tornata ai minimi degli ultimi anni, e rimane l’interrogativo dell’Iva. Diciamo quindi no a penalizzazioni sui contanti: per una volta, scegliamo la carota e favoriamo la moneta elettronica dando un vantaggio ai consumatori. Allo stesso tempo, affrontiamo il nodo delle commissioni sui piccoli pagamenti e quello delle infrastrutture: in alcune zone del nostro Paese ci sono ancora gravi problemi di copertura, un fatto che non può essere ignorato, ciascuno deve essere libero di poter pagare in contanti o con moneta elettronica. La moneta elettronica deve essere più conveniente del contante”.