Il protezionismo commerciale sostenuto da Donald Trump potrebbe mettere a rischio la tenuta dell’economia globale. Secondo l’ultimo rapporto della Banca dei Regolamenti Internazionali, questa è sottoposta a quattro pericoli: i rischi del ciclo finanziario che potrebbero comprometterne la stabilità , i rischi per la crescita dei consumi causati dall’indebitamento delle famiglie, le minacce per gli investimenti derivanti da una crescita debole della produttività e dal debito alto delle società e quelle provocate dal protezionismo.
Rischi che sono interdipendenti e che potrebbero alimentarsi a vicenda. Una chiusura nel protezionismo decisa da un governo potrebbe innescare una crisi finanziaria e rendere più probabile un’alta inflazione. E le tensioni finanziarie o anche una crescita più lenta potrebbero intensificare la minaccia protezionista. Soprattutto se ad adottare politiche di chiusura commerciale è un Paese come gli Stati Uniti. E Donald Trump sta creando tensioni in tutto il mondo e rompendo alleanze storiche.
Da qualche giorno, sono di nuovo tesi i rapporti fra Stati Uniti e Cina sulla questione delle scelte aggressive della Corea del Nord, contro le quali la Cina non farebbe abbastanza, secondo gli Usa. L’idea che la Cina abbia danneggiato l’economia degli Stati Uniti è stata un pilastro della campagna elettorale di Trump. Anche i negoziati per ridiscutere alcuni temi del Nafta con Messico e Canada vanno nella direzione di chiusura commerciale degli Usa.
Inoltre, il segretario al commercio americano Wilbur Ross starebbe per annunciare nuove tariffe sull’acciaio in nome della sicurezza nazionale. La decisione colpirà la Cina e altri alleati americani. Cecilia Malmstrom, commissario Ue per il commercio, ha detto che l’Unione europea si sente ingiustamente presa di mira dall’amministrazione Trump e che se colpita reagirà .