Milano – Il finanziere, o meglio raider di borsa Alessandro Proto. da tempo nel mirino della Consob, è finito in manette, con l’accusa di manipolazione di mercato e ostacolo all’attività degli organi di vigilanza. La Consob aveva chiesto più volte al Proto di fornire in particolare dettagli sui suoi acquisti del titoli Mps e Rcs.
“Il faro è stato acceso sulle dichiarazioni del 22 agosto nelle quali il raider Alessandro Proto sosteneva di aver comprato circa 100 milioni di azioni, pari allo 0,8% del capitale della banca. E quelle del 29 agosto in cui aggiungeva di averne acquistato un altro 0,4%. Nella raccomandata del 6 settembre, l’Autorità che vigila sui mercati ha chiesto lumi anche sulle dichiarazioni relative al titolo Rcs, la società che controlla il Corriere della Sera. In particolare quelle del primo settembre e dei giorni successivi, in cui Proto sosteneva di aver aumentato per i propri clienti la quota in Rcs, ma di non essere interessato a lanciare una scalata sul titolo”, si leggeva in un articolo di La Repubblica dell’11 settembre del 2012.
L’arresto è avvenuto per mano della Guardia di Finanza di Milano, successivamente alla richiesta presentata dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dal pm Isidoro Palma, firmata dal firmata dal gip Stefania Donadeo.
Nel testo si legge a Proto viene contestato di “avere omesso di comunicare alla Consob puntuali informazioni in ordine alle operazioni di compravendita aventi ad oggetto titoli quotati su mercati internazionali”.
Il gip Donadeo descrive il finanziere alla stregua di “abile truffatore in danno di sprovveduti investitori in cerca di liquidità al di fuori dei canali bancari”. Le indagini hanno portato “univocamente ad escludere che egli si occupi veramente di operazioni di trading in Borsa per conto di investitori italiani o esteri”.
L’accusa, firmata da Donandeo, ritiene che Proto abbia divulgato “false informazioni (al mercato, ndr) completamente idonee ad alterare in maniera sensibile il prezzo delle azioni Rcs-Mediagroup e Tod’s”.
“Tutte le operazioni comunicate al mercato da Proto rimangono in un alone di mistero” e la sua condotta “appare evidentemente idonea ad ostacolare le funzioni di vigilanza svolte dalla Consob”, precisa ancora il gip Donadeo, aggiungendo che “l’attività di false informazioni al mercato” si è “protratta per un anno, con comunicati riguardanti una pluralità di società quotate”. “Del resto – ha proseguito il gip – sussistono diverse prove attestanti che Proto vive innanzitutto dei proventi delle truffe perpetrate ai danni di diversi imprenditori in cerca di finanziamenti e vede nelle manipolazioni informative del mercato uno degli strumenti attraverso i quali farsi conoscere e attirare ingenui investitori nelle sue trappole”.
Appena qualche giorno fa aveva rilevato il quotidiano Pubblico fondato dal giornalista in fuga dal Fatto Quotidiano, Luca Telese.
Leggi gli articoli di Wall Street Italia:
Scalata Rcs: esposto in Procura a Milano per insider trading