Società

Prudenti, determinate e amanti dell’avventura: il ritratto delle risparmiatrici italiane

Cautela è la parola d’ordine delle donne quando devono approcciarsi al mondo degli investimenti, con solo il 9,4% delle clienti che opta per l’investimento in azioni, mentre il 57,7% sceglie di investire nell’obbligazionario. Ma anche determinate e amanti dell’avventura: sono questi alcuni dei risultati che emergono da un’indagine di Gimme5 che mostra come inflazione, precarietà lavorativa e disequilibri nella ripartizione delle incombenze domestiche abbiano ripercussioni evidenti sulla ricchezza finanziaria femminile e sulla propensione delle donne all’investimento.

Il ritratto delle risparmiatrici italiane secondo Gimme5

L’indagine, realizzata prendendo a riferimento il campione di persone che investono nella soluzione digitale che permette di accantonare piccole somme attraverso smartphone e investirle in fondi comuni, rivela che mentre quasi il 50% degli uomini ha cominciato a risparmiare su Gimme5 prima dei 30 anni, le donne under 30 in app sono solo il 35%, probabilmente per via della maggiore stabilità finanziaria che si acquisisce con il passare del tempo.

In linea generale, le clienti sono più inclini a porsi obiettivi ambiziosi e più determinate a raggiungerli (+5%) rispetto agli uomini, anche nel caso in cui dovesse servire più tempo. Si dimostrano però meno propense ad attivare automatismi per risparmiare con costanza (68% contro 71% degli uomini).

Inoltre guardando al principio del risparmio “per obiettivi”, le donne dimostrano di avere le idee più chiare: il risparmio generico, svincolato dal raggiungimento di un obiettivo preciso, è scelto nel 7% in meno dei casi tra le donne rispetto agli uomini. Ma per cosa risparmiano le donne? Le clienti di Gimme5 risparmiano soprattutto per viaggiare (27%) e, rispetto agli uomini, sono più propense a fare economia per la casa (13% contro 9%).

Per quanto riguarda l’orizzonte temporale, quello delle donne è inferiore del 20% rispetto a quello degli uomini. Rispetto alla propensione al rischio, invece, le donne si approcciano con cautela al mondo degli investimenti: solo il 9,4% delle clienti opta per l’investimento in azioni, contro il 15,7% degli uomini, mentre il 57,7% sceglie di investire nell’obbligazionario, contro il 42,4% degli uomini.

Le donne lavoratrici in Italia: situazione allarmante

L’indagine di Gimme5 rivela inoltre come in Italia si nasce sempre meno e si diventa madri sempre più tardi. Si tende a rimandare o addirittura accantonare l’idea di diventare genitori soprattutto per ragioni economiche: nella sua relazione annuale, Bankitalia stima che nel periodo 2017-2020 mantenere ciascun figlio sia pesato sul bilancio delle famiglie una media di 640 euro al mese, cifra che, moltiplicata per i 18 anni necessari al raggiungimento della maggiore età, si traduce in oltre 138.000 euro, il doppio rispetto alla media dei Paesi Ocse.

Da qui si comprende come rinunciare al lavoro per molte madri è una strada obbligata. La cura della famiglia è la prima causa di abbandono dell’impiego per le italiane (52%) e il tasso di occupazione delle donne tra i 25 e i 49 anni passa dal 76,6% in assenza di figli al 55,5% in presenza di un figlio sotto i sei anni.

Il quadro complessivo è allarmante: non solo le donne occupate in Italia sono 9,5 milioni, contro i 13 milioni degli uomini, ma il lavoro femminile appare in larga parte precario, part-time (per il 49% delle donne contro il 26,2% degli uomini) e poco remunerativo, con un gap retributivo medio del 5% su base oraria e del 43% su base annuale, pari a una differenza di 7.922 euro in termini di salario medio annuale rispetto ai lavoratori uomini.