Nelle grandi banche di Wall Street, l’obbligo vaccinale per i dipendenti rischia di diventare presto realtà. Per certo. questa è la strada imboccata da Citigroup, terza banca statunitense per asset e uno dei principali attori nei mercati del reddito fisso, che ha indicato – in una nota, rivelata da Bloomberg ma non confermata dal gruppo – il 14 gennaio come termine ultimo per dimostrare di aver ricevuto la vaccinazione completa anti-COVID. Chi non si adegua, sarà messo in congedo non retribuito al termine della scadenza, e quindi perderà il lavoro dal 31 gennaio.
“Potete fare domanda per altri ruoli in Citi in futuro ma dovrete essere conformi con la politica di vaccinazione dell’azienda”, si legge nella nota letta da Bloomberg.
Quella di Citigroup è una decisione molto forte, già comunicata dalla banca ai dipendenti lo scorso ottobre. La nuova stretta della società avviene durante la nuova ondata di contagi che sta colpendo gli Stati Uniti, soprattutto per via della variante Omicron del Covid-19.
Citigroup, più soft la politica dei competitor
Citi sarà così la prima grande banca di Wall Street a iniziare a far rispettare una politica “no-jab, no job”. Tra i concorrenti, vedi JPMorgan Chase e Goldman Sachs, finora nessuno era giunto a questa decisione, mentre è prevalsa la politica di lasciare a casa i dipendenti non vaccinati consentendo lo smart working.
Citigroup invece, guidata dal ceo Jane Fraser dal marzo 2021, ha precisato che si sarebbe comportata in ossequio alle indicazioni dell’amministrazione Biden, che chiede a tutti i dipendenti delle aziende che lavorano con il governo di essere totalmente vaccinati. E il governo per Citi rimane un cliente “grande e importante”, ha detto su Linkedin Sara Wechter, capo delle risorse umane.
Finora più del 90% dei 220 mila lavoratori di Citigroup nel mondo è in regola con l’obbligatorietà del vaccino, anche se la regola del licenziamento si applica soltanto allo staff basato negli Stati Uniti. La maggior parte delle banche americane in autunno ha chiesto ai propri dipendenti di tornare a lavorare in ufficio ma ora, con il diffondersi della variante Omicron, il lavoro da remoto si è di nuovo reso necessario.