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Putin: relazioni Usa contano più di Snowden

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ROMA (WSI) – Le relazioni tra Russia e Stati Uniti sono più importanti dei “battibecchi” riguardo alle attività dei “servizi speciali” nel caso dell’ex collaboratore della Cia Edward Snowden: lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin all’indomani della richiesta di asilo da parte della “talpa” del Datagate. “A mio parere le relazioni tra gli Stati sono molto più importanti dei battibecchi sulle attività dei servizi speciali”, ha commentato il presidente russo, citato dall’Agenzia Ria Novosti.

Ieri Snowden ha presentato richiesta scritta per ottenere asilo nella Federazione Russa, quantomeno temporaneamente. La talpa del Datagate “teme per la sua vita e la sua sicurezza, di essere sottoposto a tortura o pena di morte”, ha detto l’avvocato Anatoly Kucherena, che è anche membro della Camera pubblica russa. Insomma un motivo pratico e una svolta nella vicenda che sinora ha presentato molte stranezze, coincidenze e colpi di scena, oltre che generare una serie di punti di domanda senza risposta e frasi sibilline da parte del presidente Vladimir Putin.

Intanto Microsoft ha chiesto al governo americano di poter rendere pubblico il modo in cui ha gestito le richieste della National Security Agency (Nsa) e ha rigettato le accuse di essere stata parte attiva del programma di sorveglianza Prism, svelato al mondo dall’informatico Edward Snowden.

In una lettera inviata ieri al segretario alla Giustizia americano Eric Holder, il vicepresidente della sezione legale del colosso tecnologico, Brad Smith, ha chiesto di permettere alla sua società di far conoscere ai cittadini il numero di richieste ricevute dall’Nsa e il modo in cui le ha trattate.

Non solo. Microsoft ha anche respinto la accuse del Guardian, che basandosi su alcuni documenti top-secret consegnati da Edward Snowden, la settimana scorsa aveva accusato il gigante di Redmond, stato di Washington, di aver aiutato l’Nsa ad aggirare i propri sistemi di sicurezza.

Secondo il quotidiano inglese avrebbe permesso l’accesso a email e chat del servizio di posta Outlook.com già prima del lancio ufficiale, alle conversazioni Skype e persino al servizio cloud SkyDrive. Per il Guardian, Fbi, Cia e Nsa farebbero lavoro di squadra e gestirebbero insieme i dati raccolti.

Smith ha puntato il dito contro alcune “significanti inaccuratezze” nelle interpretazioni dei documenti da parte dei media e ha specificato che Microsoft non permette nessun accesso diretto alle autorità, ma fornisce unicamente i dati che vengono richiesti tramite un procedimento legale. Lunedì scorso la Foreign Intelligence Surveillance Court (Fisc) – l’organismo che autorizza le richieste di dati da parte dell’intelligence – ha dichiarato di aver iniziato l’analisi dei rapporti intercorsi tra il governo e Yahoo! nelle attività di sorveglianza. La Fisc ha anche chiesto all’amministrazione guidata da Barack Obama di rendere pubblica la decisone del tribunale che nel 2008 aveva definito legale Prism. (TMNEWS)