Mercati

QE della Bce e calo euro: il mix contro deflazione sta funzionando?

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

ROMA (WSI) – Nel mese di febbraio l’indice dei prezzi alla produzione è sceso in Eurozona a un tasso annuo del 2,8%, meno della flessione -3,5% di gennaio. Hanno inciso il calo -8,1% dei prezzi del settore energetico, -1,8% per i prezzi dei beni intermedi e -0,9% per i beni al consumo non durevoli. I prezzi sono saliti invece +0,7% per i beni capitali e +1% per i beni al consumo durevoli. Esclusa la componente energetica, i prezzi sono calati -0,8%.

Gli economisti intervistati da Reuters avevano previsto una deflazione del 3% circa. Nell’Unione europea il calo è stato del 3,4%. Cobnsiderando l’Ue, i maggiori rialzi dei prezzi alla produzione sono stati osservati in Grecia +3,5%, in Olanda +2,3%, Danimarca +1,7%; mentre i cali più forti in Slovacchia -2,2%, Estonia -1,8% e Irlanda -0,8%.

Su base mensile, i prezzi alla produzione sono saliti +0,5% in Eurozona, dopo -1,1% di gennaio, e rispetto a +0,1% attesi dal consensus. L’incremento è stato sostenuto dall’aumento del 2% dei prezzi energetici e dal +0,1% dei prezzi dei beni al consumo, stando a quanto riportato dall’agenzia statistica dell’Eurozona, Eurostat. Nell’Unione europea il rialzo dei prezzi è stato +0,6% dopo la flessione -1,3% di gennaio.

Nel commentare il dato Howard Archer, responsabile economista dell’Europa e del Regno Unito presso IHS Global Insight, intervistato dal Guardian, ha sottolineato che i dati indicano che la deflazione dell’Eurozona starebbe allentando il passo.

“Il forte rallentamento dell’euro, il miglioramento della crescita dell’Eurozona e il limitato rafforzamento dei prezzi petroliferi rispetto ai minimi di gennaio sembrano, al momento, diluire il rischio di una deflazione prolungata nell’Eurozona. Di fatto, l’Eurozona potrebbe uscire dalla deflazione ad aprile”.

Fonte: Eurostat