Sono cinque le regioni a statuto speciale presenti in Italia. Si tratta di Friuli Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Sicilia, Sardegna e Valle d’Aosta. Vediamo nell’analisi cosa significa nel concreto per i territori e quali vantaggi economici possono vantare.
Le regioni “speciali”
In particolare, le regioni a statuto speciale sono dotate di particolare autonomia: legislativa, amministrativa e finanziaria. A differenza delle Regioni a Statuto Ordinario, si dotano di uno statuto adottato con legge costituzionale. Dunque, sono dello stesso rango delle norme della Costituzione stessa. Le ragioni che hanno indotto i padri costituenti ad introdurre questa particolare forma di autonomia non sono ad oggi bene chiare. Tuttavia, in considerazione delle specifiche caratteristiche di queste regioni, la dottrina più autorevole ha elaborato una serie di teorie. Secondo alcuni, le ragioni sono prevalentemente economiche. Anche se bisogna riconoscere che Friuli, Trentino, Sicilia, Sardegna e Valle d’Aosta hanno tutte un background storico che le caratterizza in maniera molto forte (si pensi al bilinguismo degli altoatesini, ad esempio).
L’iter normativo
La nostra Costituzione, all’art. 131, distingue tra Regioni a Statuto ordinario e Regioni a Statuto speciale. La differenza riguarda i poteri, le competenze e, in particolare, le condizioni economiche. Predetta organizzazione interna ha subito negli anni una serie di evoluzioni, anche dovute al mutevole contesto storico, sociale e politico. Uno dei primi interventi è avvenuto nel 1999, con la legge costituzionale n.1. L’intento era quello di dare struttura e organizzazione alle Regioni, istituite solo nel 1972. La riforma più significativa è quella del 2001, con la legge costituzionale n3, la c.d. Riforma del Titolo V, la quale si poneva tre principali obiettivi: rafforzare l’autonomia regionale per il tramite dello Statuto, qualificato come fonte principale dell’ordinamento decentrato; esigenza di valorizzare l’identità delle Regioni rispetto allo Stato centrale; attuare il decentramento amministrativo ed economico.
I vantaggi economici per le regioni a statuto speciale
Le regioni a Statuto speciale si connotano, in particolar modo, per l’autonomia finanziaria. Come abbiamo evidenziato, una delle ragioni dell’autonomia, è il divario economico che connota taluni di questi territori rispetto alle altre regioni ordinarie. Questo divario è stato in parte colmato grazie all’autonomia finanziaria, che ha dato vita al particolare fenomeno della migrazione di alcuni comuni verso queste regioni. Tale autonomia consta di due caratteristiche specifiche. In primo luogo, le Regioni a Statuto speciale possono introdurre propri tributi. Inoltre, tale autonomia si esplica per una forte compartecipazione al gettito erariale riscosso e maturato nel loro territorio, alla stregua dello Stato stesso. La gran parte delle risorse che queste dispongono, infatti, sono acquisite a partire dal gettito dei tributi nazionali. Nella seguente tabella possiamo verificare qual è la partecipazione di ciascuna regione a statuto speciale.