Economia

Quali sono i migliori master in management? La classifica

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Le Università italiane sono le migliori a livello mondiale: tre si sono piazzate tra le migliori cento del ranking mondiale, che è stato presentato in questi giorni dal Financial Times. Gli atenei italiani brillano per i Master in Management.

La laurea magistrale in Management della Bocconi è arrivata addirittura nella top ten, aggiudicandosi l’ottavo posto. Un ottimo traguardo, considerando il fatto che è salita di dodici posizioni rispetto allo scorso anno. Più in basso nella classifica troviamo la Luiss Guido Carli, che occupa il trentesimo posto: in questo il miglioramento è stato di venti posizioni rispetto al 2022. Al settantesimo posto, invece, troviamo il Politecnico di Milano, che ha guadagnato sette posizioni rispetto all’anno precedente. Le scuole di business analizzate dal Financial Times sono di alta qualità: a dividere la prima classifica dall’ultima ci sono 186 punti.

I migliori master in Management al Mondo

Gli atenei italiani brillano nella classifica dei migliori master del 2023 secondo il Financial Times. Tutte le università prese in esame brillano per quanto riguarda la qualità.

In testa alla classifica c’è HEC di Parigi, che arriva a guadagnare la prima posizione dopo essere stata al secondo posto per diversi anni. Risulta essere anche una delle prime cinque per il livello degli stipendi che arrivano a prendere gli ex studenti: mediamente 129.806 sterline. Ha ottenuto dei buoni risultati anche grazie all’insegnamento dedicato ai temi della sostenibilità

Una menzione la merita anche la Rabat Business School, che è riuscita a registrare la scalata più alta nel corso di un solo anno, scalando la bellezza di trentadue posizioni, riuscendo ad arrivare al cinquantaquattresimo posto. Ad eccellere in questo caso è la mobilità del lavoro a livello internazionale degli studenti.

La Bocconi nella Top ten dei migliori master in Management

Nella top ten dei migliori i migliori master in Management, come abbiamo visto in precedenza, è entrata la Bocconi: è stato premiato il suo approccio internazionale. Il 45% degli insegnanti non è italiano, mentre la quota degli studenti stranieri è pari al 41%. Premiante è, sicuramente, la possibilità che viene offerta agli studenti di frequentare un semestre in una delle 280 scuole partner che sono dislocate in Europa, negli Stati Uniti, in Asia, nel Sud America ed in Australia.

Il programma messo a disposizione dalla Bocconi è interamente in inglese ed ha una durata di due anni. Ma soprattutto, come spiega il direttore Massimo Magni

prepara i futuri manager e imprenditori, fornendo una conoscenza completa delle imprese, dei mercati globali e dei contesti in rapida evoluzione, mettendo in primo piano le sfide geopolitiche, tecnologiche ed economiche e ponendo particolare attenzione alla responsabilità sociale e alla sostenibilità. La prospettiva internazionale del nostro Master of science si vede anche nella destinazione dei nostri laureati: ad un anno dalla laurea il 60% di loro lavora all’estero.

Un buon risultato anche per la Luiss

Anche la Luiss ottiene il miglior risultato di sempre. È riuscita, infatti, a scalare la bellezza di venti posizioni, conquistando il trentesimo posto al posto per la Laurea Magistrale in Management. Nel 2019 era addirittura al novantesimo posto.

Nel corso del 2023 la Luiss ha migliorato tutti gli indicatori che sono stati misurati dal ranking di FT. Si è distinta per i nuovi criteri connessi con il network degli studenti. Un buon punteggio è stato ottenuto grazie alla sostenibilità e per la progettualità il cui obiettivo è stato quello di andare a preservare l’ambiente.

L’importanza della carriera e del salario

Tra gli aspetti presi in considerazione dal ranking del FT ci sono la progressione di carriera ed il salario medio degli ex studenti. È stato poi preso in considerazione quanto tempo passa tra il raggiungimento della laurea e il primo impiego.

Avere un’ottima istruzione costituisce un vantaggio in termini di retribuzioni. Secondo i dati dell’OCSE riportati dall’Osservatorio Jobpricing, in Italia quanti sono in possesso di un’istruzione terziaria guadagnano il 38% in più di chi ha un titolo di istruzione secondaria. Siamo comunque di fronte ad un guadagno pari al 14% in meno rispetto alla media europea.

Ecco i dati secondo Jobpricing (si riferiscono al 2022):

  • LIVELLO DI ISTRUZIONE – RAL
  • Non laureati: 28.462 euro
  • Laureati: 41.398 euro