Come si è mosso il mercato degli affitti nel corso del 2022? Quali sono le città nelle quali costa di più l’affitto e quali sono quelle nelle quali si risparmia? A fare il punto della situazione sul mercato degli affitti ci ha pensato il gruppo Tecnocasa, che ha messo in evidenza che lo scorso anno il 66,9% degli affitti sono stati conclusi per una semplice scelta abitativa, mentre il 25,4% sono stati scelti da dei lavoratori in trasferta. Il 7,6%, invece, coinvolge studenti universitari fuori sede.
Rispetto al 2021 è aumentato il numero di lavoratori che ha sottoscritto un contratto di affitto: la percentuale, infatti, è salita al 25,4% rispetto al 23% del 2021. Rimane, invece, sostanzialmente stabile la quota degli studenti. La maggior parte dei contratti che sono stati sottoscritti coinvolgono delle famiglie, delle coppie o dei single che hanno deciso di optare per l’affitto come soluzione abitativa.
Le mete più ricercate
Quali sono le mete più ricercate, nel momento in cui si affitta per lavoro. Secondo Tecnocasa le città più ricercate sono:
- Bologna: 51%;
- Firenze: 42,3%;
- Milano: 38,9%;
- Verona: 34,3%.
Per quanto riguarda l’affitto a studenti universitari le città più attive sono:
- Bologna: 28,6%;
- Torino: 26,4%;
- Milano: 25,7%.
Le città dove sono più alte le percentuali di affitti per scelta abitativa sono:
- Napoli: 81,4%;
- Palermo: 78,6%;
- Bari: 75,0%.
I contratti sottoscritti
Per quanto riguarda, invece, i contratti stipulati, Tecnocasa ha messo in evidenza che quelli a canone libero sono passati dal 51,9% del 2019 al 44,0% del 2022. Sono aumentati i contratti a canone concordato, che sono passati dal 29,8% al 31,2% e a carattere transitorio, lievitati dal 18,4% al 24,8%.
Questo risultato evidenzia l’aumento del ricorso a contratti più brevi e flessibili e spesso più convenienti dal punto di vista della tassazione – secondo il report Tecnocasa -. Ad ogni modo il contratto più stipulato in Italia rimane quello a canone libero, che nel 2022 si attesta al 44% sul totale delle stipule.
Quanto costa vivere in affitto in media in Italia
Ma quanto costa scegliere di andare a vivere in affitto? A rispondere a questa domanda ci ha pensato un’indagine della Uil – Servizio Lavoro, Coesione e Territorio, che ha provveduto ad analizzare i costi medi per un appartamento di 100 metri quadrati, che sia stato accatastato come abitazione civile ed economica. La Uil ha preso in considerazione un immobile ubicato in una zona semicentrale della città capoluogo di provincia.
Mediamente, a livello nazionale, il costo di un canone di affitto risulta essere pari a 538 euro al mese, ossia 6.450 euro all’anno, che corrispondono al 19,9% del budget di una famiglia. La Uil ha spiegato che l’incidenza del costo del canone di affitto è stata calcolata sul budget familiare del rapporto della Banca d’Italia (indagine sui bilanci delle famiglie). Entrando un po’ più nel dettaglio il canone di locazione varia, ovviamente, da città a città, passando dai 1.415 euro al mese di Roma ai 218 euro di Caltanissetta. Nel dettaglio il canone di locazione incide sul budget con le seguenti percentuali secondo la Uil:
- Roma: 52,4% sul budget familiare;
- Milano: 50,3% (1.358 euro mensili);
- Bologna: 34,3% (925 euro mensili);
- Firenze: 33,7% (910 euro mensili);
- Como: 31% (838 euro mensili).
Anche Immobiliare.it si ha analizzato i dati sui costi dell’affitto. In questo caso è stata effettuata distinzione tra le città con più di 250mila abitanti e quelle che rientrano in una fascia più bassa. Nelle città più grandi – come numero di abitanti – mediamente si spendono 15,7 euro al metro quadrato, con un aumento del 10% rispetto al 2022. Nelle più piccole si arriva a spendere 9,6 euro al metro quadrato: l’aumento rispetto al 2022 è pari ad +10,4%.
Ecco l’elenco delle città in cui si spende di più secondo Immobiliare.it:
- Milano: 21,7 euro al metro quadro;
- Firenze: 18,9 euro al metro quadro;
- Bologna: 17,5 euro al metro quadro;
- Roma: 14,7 euro al metro quadro;
- Venezia: 14,1 euro al metro quadro;
- Napoli: 12,8 euro al metro quadro;
- Monza: 12,7 euro al metro quadro.
Chi vince davvero? Gli affitti brevi
Nell’estate del 2023 sono tornati di moda i contratti di affitto brevi, almeno nella prima parte dell’anno. A sottolineare questa tendenza sono le rilevazioni di Halldis, che ha analizzato i dati relativi a oltre 1.200 proprietà tra appartamenti, palazzi e ville.
Nel 2023 sono cresciute del 73% rispetto al 2022 le prenotazioni e del 70% le notti occupate. Nel 2022 sia le prenotazioni che le notti occupate hanno superato del 300% quelle del 2021, anno che ha risentito di forti limitazioni negli spostamenti a causa della pandemia.